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Rinnovamento generale o illusione della Società Antroposofica?

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Rinnovamento generale o illusione della Società Antroposofica

di Harald Giersch

Una conferenza tenuta presso la Scuola Rudolf Steiner, Villingen Schwenningen il 19.01.2005 – dichiarazione “sui motivi per cui ho lasciato la Società antroposofica”.

© Achamoth Verlag

Willi Seiß

Email: info@achamoth.de

Traduzione di Fabio Alessandri

[Tutti i titoli e le indicazioni di pagina nelle note si riferiscono alle edizioni in tedesco]

Due citazioni introduttive di Ludwig Polzer-Hoditz (1869-1945)

Quando Rudolf Steiner vide che la Società poteva continuare ad esistere solo se egli avesse compiuto il sacrificio di assumerne personalmente la direzione – come fece in occasione del Convegno di Natale 1923/24 -, egli collegò il suo destino terreno con il destino di una società terrena. Quando poco tempo dopo gli venne reso impossibile un proseguimento della sua attività sulla terra, egli morì. Nel mondo spirituale egli non può rimanere collegato con un’organizzazione terrena, perciò è diventato chiaro che il movimento antroposofico deve attraversare la catastrofe grazie al lavoro di suoi singoli alunni. Egli può raggiungere queste singole anime umane, può aiutarle, può guidarle, se esse sono piene di buona volontà nel senso da lui indicato. Le comunità sulla terra saranno in grado di formarsi solo con difficoltà, lentamente e in conformità al karma individuale. La sua attività sulla terra sarà mantenuta in vita in molti e diversi gruppi e forse continuerà ulteriormente nel prossimo futuro, fino a quando verranno impiegate forze capaci di unire i gruppi su base universale. Un’immediata continuazione di ciò che solo lui poteva mantenere unito, deve essere riconosciuta come sensatamente impossibile. Tutte le lamentazioni su questa impossibilità hanno danneggiato l’Antroposofia quando si è presentata pubblicamente. Sarebbe stato necessario farsi una ragione della morte del grande Maestro e trarne le conseguenze. Ciò avrebbe nuociuto al lavoro della sua vita meno del miope non volersene fare una ragione facendo assegnamento su un qualche miracolo.  (Ludwig Polzer-Hoditz, Ricordi di Rudolf Steiner, in appendice a Ricordi di Rudolf Steiner di Julie Klima, prima edizione Dornach 1985, pag 205).

Il movimento è indistruttibile,

la Società sulla terra non lo è. (…)

Egli (=Rudolf Steiner) d’ora in poi guiderà solo singoli esseri umani.

(Ludwig Polzer-Hoditz: Immagini di destino dal tempo del mio discepolato spirituale. Tredici immagini sceniche pubblicate postume, curato e introdotto da Thomas Meyer, Basel 2000)

Preambolo alla conferenza

Rinnovamento generale o illusione della Società Antroposofica

    Per chiarire la necessità e l’urgenza della mia conferenza, vorrei farla precedere da una conversazione immaginaria tra una persona con un atteggiamento critico verso l’attuale Società antroposofica e un membro di questa stessa Società, che potrebbe andare come segue.

    Il critico fa riferimento alle carenze e alle debolezze di questa Società che ha potuto osservare nel comportamento dei soci e dei membri del Vorstand[1], o di cui ha sentito parlare. Il difensore della Società risponde all’incirca così: «Mi rifiuto di ascoltare ancora tutte queste vecchie sciocchezze. Io mi sento personalmente collegato a Rudolf Steiner e al Goetheanum spirituale. Quello che fanno le persone al Goetheanum di Dornach, centro terreno della Società antroposofica, mi è abbastanza indifferente. La cosa principale è che io rimanga fedele all’impulso del Convegno di Natale del 1923/24, con il quale la Società antroposofica è stata rifondata, in quanto fatto spirituale, poiché è stato Rudolf Steiner a volere questo Convegno di Natale. Tutti i litigi tra le correnti karmiche dovrebbero essere finalmente superati e lasciati al processo di “decomposizione”[2]. Noi oggi abbiamo cose più importanti da fare che preoccuparci della questione costituzionale dell’esistenza giuridica o dell’inesistenza della Società del Convegno di Natale. Lasciamo tutto questo agli eterni querulanti che dalle loro scrivanie impolverate riversano nella Società Antroposofica i loro problemi biliari».

    Un simile atteggiamento di difesa della Società Antroposofica è possibile, è addirittura presente ovunque tra i membri, altrimenti il “pseudo-convegno di Natale” del 2002 non sarebbe potuto andare come è andato. E sono anche sicuro che la maggioranza dei membri della Società presenti in questa sala condividono il discorso immaginario del nostro difensore della Società Antroposofica. Io stesso ho parlato così non più tardi di due anni fa. Sono perciò consapevole del fatto che con questo tema non solleverò solo un vespaio, ma almeno un nido di calabroni. Riflettiamo sul fatto che due anni fa, in questo pseudo-Convegno di Natale, vi erano quattro gruppi querelanti, che impedirono il normale svolgimento di ciò che il Vorstand intendeva realizzare. Non voglio esprimere un giudizio su questo. Io non faccio parte di questi querelanti. Nel febbraio 2004 però un tribunale svizzero di diritto si è pronunciato a favore di questi gruppi di querelanti contro il Vorstand in base alla legge svizzera sulle associazioni. Il Vorstand ora deve pagare 60.000 franchi svizzeri e più[3], poiché ha fatto ricorso. E ora possiamo porre la seguente domanda ai membri che difendono il Convegno di Natale del 2002, facendo riferimento al “mistero cosmico dell’eterno Convegno di Natale” del 1923, col quale si sentono legati – nella migliore compagnia possibile – a Rudolf Steiner: Potrebbe essere che, nonostante la mia ferma convinzione che lassù nelle altezze celesti tutto vada bene, purtroppo le cose quaggiù sulla terra non siano state portate avanti in modo del tutto corretto? Potrebbe essere che una visione erronea del Vorstand in materia di diritto associativo, ora esposta pubblicamente in tribunale, debba essere considerata diversamente da quanto possa fare un tribunale di diritto laico in relazione a una società che consideri se stessa in senso esoterico? Poiché il Vorstand nella sua procedura di ricorso si sta richiamando alla sua “responsabilità verso il mondo spirituale”. E qui si tratterebbe di capire se questi signori stanno sostenendo il loro punto di vista personale, o se davvero si tratta dello spirito di verità, che è lo spirito dell’antroposofia. Ma qui i quattro gruppi di querelanti sono messi alla prova, come chiunque osi confrontarsi con questo tema.

    Quello che mi importa dunque non è impegnarmi in dispute monacali o fare baruffa, ma considerare determinati fatti che vengono del tutto taciuti, trascurati, se non addirittura nascosti dai partiti che si accapigliano a Dornach.

    Come ti comporteresti se si dovesse venire a sapere che Rudolf Steiner stesso dichiarò fallito il Convegno di Natale? Se si dovesse venire a sapere che l’oggetto del contendere, cioè il Convegno di Natale, già da molto tempo era fallito? Se si dovesse venire a sapere che invece della conoscenza dei fatti, è stata diffusa un’ideologia del Convegno di Natale che costituisce un comodo cuscino su cui la mia anima può riposare, ma che con l’antroposofia di Rudolf Steiner ha in comune oramai solo il nome (così come la C di CDU ha a che fare con il cristianesimo)? Se per così dire avessero cavato i denti all’antro-posofia per trasformarla in un’antroposofia da salotto che addormenta il mio senso della realtà e della veracità e m’impedisce di avere determinati pensieri e di compiere determinate azioni[4]? Se si dovesse scoprire che la causa dell’Antroposofia dalla morte di Steiner fino a oggi è finita nelle mani sbagliate? Poiché, secondo la seguente citazione di Steiner:

(…) esiste la possibilità che quelle potenze elevate che stanno all’origine del movimento antroposofico, vengano falsamente rappresentate. Infatti nell’occultismo avviene sempre di nuovo che potenze che vogliono perseguire i propri interessi particolari assumano la forma di quelle che in precedenza diedero gli impulsi reali[5].

E se si dovesse scoprire che le cose celesti, che fin dall’inizio tendono ad avere sempre di nuovo il loro campo di battaglia sulla terra, fossero state presentate per mezzo di una concezione della terra comoda e illusoria come consolazione mondana nella forma dell’eterno Convegno di Natale e del Goetheanum celeste? Allo stesso modo la questione sociale della giusta distribuzione dei beni tra ricchi e poveri richiede una soluzione sulla terra e ogni proposta di consolazione celeste deve essere sentita come un’ipocrisia.

    Non è un fenomeno illuminante riguardo all’attuale situazione della Società antroposofica il fatto che molti suoi membri abbiano rifiutato esplicitamente anche solo di cominciare a considerare la questione della Costituzione e disinformati come erano e sono, abbiano dichiarato un’adesione cieca ai piani del Vorstand per una cosiddetta nuova costituzione?

     Se si dovesse scoprire che il mio personale bisogno di armonia e la mia buona volontà non sono sufficienti come argomenti quando si tratta delle questioni relative alla veridicità qui sulla Terra? Che cosa hanno a che fare il mio bisogno di armonia e le mie tessere rosa e azzurra [sono le tessere della Società Antroposofica] con la spada che Michele vorrebbe mettermi in mano, o meglio in fronte, e la cui affilatura esige che io sia veritiero? Veritiero anche nel mio modo di percepire la storia della Società di cui faccio parte?Rudolf Steiner ha sottolineato sempre di nuovo che la causa dell’Antroposofia si regge o cade  secondo la nostra veracità[6]. E per evitare qualsiasi malinteso sottolineo che mi sento più impegnato che mai per la causa della Antroposofia.

    Per riconoscere l’errore che ho commesso finora in relazione alla Società Antroposofica vi prego di considerare quanto segue. In quello che dico cercherò di attenermi solo ai fatti. Questi fatti sono in parte del tutto sconosciuti e anche molto antipatici. Solo negli ultimi due anni ne ho preso coscienza così chiaramente. Sarebbe stato disonesto da parte mia se a partire da quanto avevo visto non avessi tratto le conseguenze e non fossi uscito da una società la cui necessità non posso più riconoscere. Io non sostengo altro che questo:

Se anche un tribunale svizzero avesse dato ragione al Vorstand di Dornach, o dovesse comunque dargli ragione, il Vorstand avrebbe comunque torto di fronte al mondo spirituale. Mi auguro di giustificare questa inaudita affermazione nelle pagine che seguono.

Errori commessi nel mondo fisico si possono correggere molto rapidamente facendo riferimento alla realtà fisica. Per condurre una dimostrazione di pensiero, Steiner ha consigliato di fare in modo che i pensieri si sostengano vicendevolmente[7]. La mia conferenza si fonda su numerose fonti che citerò via via. Potrete così riconoscere che non c’è quasi nulla di quanto io affermo che non sia fondato sui fatti.

    C’è un altro possibile equivoco: io non voglio alimentare alcun litigio privo di senso. Le mie formulazioni a volte taglienti nascono dal mio interiore coinvolgimento, ma possono anche essere giustificate dal significato della questione di cui qui si tratta. Per capire ciò che intendo ognuno può provare a rispondere per sé alla seguente domanda: Come può una ferita infetta sulla quale si è formata una pelle essere guarita se non aprendo il focolaio di infezione per poterlo disinfettare? Per far questo di solito c’è bisogno di usare un coltello affilato.

Rinnovamento generale[8] o illusione della Società Antroposofica

I. Cosa voleva Rudolf Steiner con il Convegno di Natale?

II. Il fallimento del Convegno di Natale

III. L’insensatezza della nuova costituzione

IV. Le conseguenze

V. Un’annotazione sulla Libera Università di Scienza dello Spirito di Dornach.

I. Cosa voleva Rudolf Steiner con il Convegno di Natale?

Per capirlo è bene leggere con attenzione la conferenza di apertura del Convegno di Natale tenuta da Steiner[9]. Questa conferenza venne tenuta la mattina del 24 dicembre 1923 alle 11.15 nella sala della falegnameria, poiché il Goetheanum era stato distrutto dalle fiamme in un incendio doloso nella notte di San Silvestro dell’anno precedente. In questa conferenza Rudolf Steiner parla del movimento antroposofico e della Società Antroposofica come entità separate. Steiner desidera ora congiungere in una nuova unità sotto la sua personale direzione queste due realtà distinte. Dice:

Il movimento antroposofico deve avere nella Società Antroposofica il suo involucro[10].

    Questo motivo dell’unificazione di due manifestazioni tanto contrapposte tra loro come il movimento antroposofico e un eventuale involucro per esso attraversa tutta la biografia di Steiner fin dall’inizio[11]. Il processo dell’unificazione del movimento e della Società, molto problematico fin dall’inizio, viene descritto da Steiner nel ciclo di conferenze tenuto nel 1923 con il titolo La storia e le condizioni del movimento antroposofico in relazione alla Società Antroposofica[12], come anche in molte conferenze nel 1923[13].

    Rudolf Steiner, in qualità di rappresentante del movimento antroposofico la cui origine è celeste[14], testa un certo numero di forme già esistenti e consolidate sul piano terreno, per vedere se sono adatte ad accogliere la nuova rivelazione che attraverso di lui vuole scendere dal cielo alla terra. Le attività di Steiner abbracciano la filosofia, la Teosofia e la Massoneria. (Di quest’ultima non ho il tempo di parlare in questa sede.) Nel discorso di apertura del Convegno di Natale Steiner dice:

    Si è dischiusa la rivelazione di un elemento spirituale per l’umanità. E non per arbitrio terrestre, bensì per avere seguito l’appello che è risuonato dal mondo spirituale; non per arbitrio terrestre, bensì dalla contemplazione delle grandiose immagini che dal mondo spirituale sono fluite come rivelazione dei tempi nuovi per la vita spirituale dell’umanità, da questo è scaturito l’impulso per il movimento antroposofico. Questo movimento antroposofico non è un servizio terrestre, è nel suo insieme e in tutti i suoi particolari un servizio degli dèi, un servizio divino. E noi troviamo la giusta atmosfera per questo movimento, se lo consideriamo nel suo insieme come un servizio divino. E come tale lo vogliamo accogliere nei nostri cuori all’inizio di questo nostro convegno, vogliamo iscrivere profondamente nei nostri cuori che questo movimento antroposofico desidera collegare l’anima di ogni singolo che ad esso si dedica con le sorgenti primordiali di tutto ciò che è umano nel mondo spirituale, che questo movimento antroposofico desidera guidare l’uomo a quell’ultima, illuminazione per lui ora soddisfacente nell’evoluzione dell’umanità sulla Terra, che riguardo alla rivelazione iniziata può rivestirsi delle seguenti parole: “Si, questo sono io quale essere umano, essere umano voluto da Dio sulla terra, essere umano voluto da Dio nel cosmo”[15].

Con queste parole Rudolf Steiner si riferisce alla scuola di Michele sperimentata prima della nascita, che descrisse più tardi nel 1924 nelle conferenze sul karma, alla quale appartengono tutti quelli che cercano l’antroposofia durante la loro vita sulla terra[16].

    La prima forma terrena di cui Rudolf Steiner riveste l’antroposofia, come rappresentante del movimento celeste, è la filosofia. Secondo una comunicazione autobiografica di Rudolf Steiner, gli era stato assegnato come compito (circa nel 1880) da un anonimo maestro di rivestire l’antroposofia dei panni dell’«idealismo tedesco»[17]. Nel corso di questi sforzi nacquero i primi scritti di teoria della conoscenza che portarono nel 1894 a Weimar alla stesura della Filosofia della Libertà[18].

    La veste successiva nella quale il movimento antroposofico venne presentato da Rudolf Steiner fu la Società teosofica, nella cui sezione tedesca egli entrò nel 1902, nonostante egli in precedenza l’avesse criticata aspramente dichiarandola anacronistica. Ancora nel 1897, in un articolo intitolato Teosofi nella sua rivista Magazin für Literatur, egli li aveva caratterizzati nei seguenti termini:

(…) nient’altro che formulazioni vuote (…) senza traccia di contenuto (…) ipocrisia (…) frasi vuote (…) conoscenza che essi non possiedono (…) minima idea (…) oscure chiacchiere (…)[19]

Quando Steiner entrò in questa società, i suoi amici misero in dubbio la sua salute mentale[20]. Tuttavia egli sapeva cosa stava facendo, in conformità alle indicazioni del Maestro. Quest’ultimo gli aveva detto quanto segue (secondo il senso):

Se vuoi combattere il nemico, devi prima comprenderlo. Puoi vincere il drago solo se indossi la sua pelle. Bisogna prendere il toro per le corna. Nella più grande disgrazia troverai le tue armi e i tuoi compagni di lotta. Ti ho mostrato chi sei; ora vai e resta fedele a te stesso.[21]

    Rudolf Steiner fu così di fronte a un duplice compito: da un lato inserirsi concettualmente e mescolarsi allo svolgersi della cultura e della scienza materialistiche del suo tempo, cosa che avvenne per mezzo di articoli, di conferenze e con la sua attività di insegnante alla scuola di formazione operaia di Berlino di stampo comunista. D’altra parte egli nella società teosofica assunse il compito di trasformare la terminologia esoterica mutuata dalla cultura indiana  causa della tradizione coloniale britannica in una più adatta alla coscienza occidentale. Oltre a ciò si trattava di contrapporre alla teosofia anglo-indiana, che non era stata toccata dal cristianesimo (citazione di R. Steiner)

…la spiritualità della civiltà occidentale, con il mistero del Golgota come punto centrale.[22]

Qui bisogna riconoscere a Marie von Sievers, futura moglie di Steiner, un ruolo significativo come alleata e compagna di cammino, quando nel 1901 a Berlino durante un tea party tenutosi a casa del conte Brockdorff pose la domanda giusta al momento giusto, sollecitando così l’attività pubblica di Steiner per un esoterismo cristiano rosicruciano[23]. Il legame interiore di Rudolf Steiner con Marie von Sievers si esprime fino alla fine in una sua lettera a Marie il 27.02.25:

Giudicare sentendo e pensando all’unisono mi è possibile solo con te.[24]

    Se si considera la missione esoterica di Steiner, il movimento antroposofico da lui rappresentato all’interno della società teosofica così legata alla tradizione era un «uovo di cuculo». Ed era solo questione di tempo che l’una non potesse più tollerare l’altro, perché i loro sforzi erano in conflitto tra loro. Il momento arrivò quando a partire dal 1909 sotto la direzione di Annie Besant all’interno della società teosofica si affermò che il ragazzo indiano Krishnamurti era Cristo rinato. La critica di Steiner a questa assurdità fu pressa a pretesto per espellere Steiner e i suoi seguaci dalla società teosofica[25].

    Il 2 e 3 febbraio 1913 venne costituita a Berlino la Società Antroposofica. Steiner stesso però non era né membro né funzionario di questa Società, ma ne rimase fuori come consigliere spirituale e insegnante del movimento antroposofico[26]. Questo fece sì che la Società sviluppasse una sua propria indipendenza, anche se con conseguenze negative. Le speranze di Steiner legate all’indipendenza della Società non vennero soddisfatte[27]. Quella che Steiner chiamò «opposizione interna» nella Società Antroposofica si fece sentire sempre più come elemento paralizzante per il movimento antroposofico, e quindi per Steiner stesso[28]. Nonostante l’incremento del numero dei membri della Società Antroposofica, si assisteva a uno svuotamento del nucleo esoterico all’interno della Società stessa[29].

    L’incendio del Goetheanum del 1922[30], i cosiddetti «rapporti di Stoccarda»[31], la scissione della Società tedesca in membri giovani e conservatori[32], lo stato generale di passività interiore dei membri della Società[33], caratterizzano l’immagine di una Società Antroposofica che era stata un fallimento fino al 1923. Nelle lettere che Steiner inviò a Edith Maryon, una scultrice inglese che aveva collaborato alla realizzazione del primo Goetheanum, si trovano passi in cui egli si esprime negativamente sulla Società. Ecco di seguito alcuni esempi impressionanti:

Stoccarda 25.03.23:

Per quanto riguarda la Società ho da dire solamente che preferirei non avere più nulla a che fare con essa. Sono disgustato da tutto ciò che fanno i suoi consigli direttivi.[34]

Stoccarda 11.05.23:

(…) La Società Antroposofica continua a dormire e non si riesce a svegliarla.[35]

Vienna 30.09.23:

Per il resto tutto è andato bene, a parte il fatto grave che anche i nostri soci viennesi dormono (…)[36]

L’Aia 16.11.23:

(…) anche qui, la Società è in una condizione orribile, manca l’unione, inadeguatezza, ecc. (…)[37]

Nell’autunno del 1923 Rudolf Steiner dovette confrontarsi con la difficile questione se separarsi del tutto dalla Società Antroposofica, oppure unirsi ad essa completamente. Il 17 novembre 1923, in un circolo ristretto in Olanda, Steiner valutò la possibilità di ritirarsi in una comunità simile a un ordine con pochi seguaci che capivano la situazione[38]. Ita Wegman e Marie Steiner cercarono di dissuaderlo dal ritirarsi in questo modo[39].

    Steiner stesso descriverà più tardi quanto grave fosse la decisione di fronte alla quale si trovava:

Desidero però sottolineare con forza, anche nella cerchia dei nostri cari amici inglesi, qualcosa che deve assolutamente essere sottolineato in relazione alla decisione di assumere la presidenza della Società Antroposofica. Di fronte al movimento nel suo complesso è stata un’impresa rischiosa fare ciò, perché agendo in questo modo ci si pose di fronte ad una eventualità ben determinata: il movimento antroposofico si fonda sul fatto che dal mondo spirituale discendano rivelazioni reali relative al contenuto della conoscenza spirituale. Se si vuole operare per il movimento antroposofico, non si può compiere solo opere umane. Si deve essere aperti a ciò che discende dai mondi spirituali. Le leggi del mondo spirituale sono ben determinate e inviolabili. Devono essere rispettate severamente. Ed è difficile unire tutto ciò che al giorno d’oggi è richiesto da un incarico esteriore, anche quello di presidente della Società Antroposofica, con gli obblighi occulti nei confronti delle rivelazioni del mondo spirituale. Così che già allora era necessario porsi davanti all’anima la domanda: le potenze spirituali che fino ad ora hanno donato alla Società Antroposofica come una grazia tutto quanto può fluire da esse, queste potenze spirituali continueranno a elargire i loro doni al movimento antroposofico in questo modo?[40]

Rudolf Steiner decise infine di unire il suo destino di rappresentante del movimento con il destino degli organi di amministrazione della Società, ma vincolò questa unione a ben determinate condizioni. Se queste condizioni non fossero state rispettate, l’impulso del Convegno di Natale sarebbe dovuto fallire; vale a dire che il movimento esoterico e l’associazione amministrativa essoterica che si erano legati [col Convegno di Natale] si sarebbero dovuti di nuovo separare.

    Una condizione era la formazione di un Vorstand esoterico, che doveva essere responsabile di fronte alle potenze spirituali rispetto a ciò che faceva[41].

    L’altra condizione era che l’atteggiamento consumistico che aveva caratterizzato i membri della Società nel 1923 riguardo alle comunicazioni del mondo spirituale avrebbe dovuto cessare. Uno “slancio esoterico[42] avrebbe dovuto manifestarsi nei membri della Società. D’ora in poi si sarebbe dovuto fare antroposofia[43]. Poiché la causa dell’antroposofia non è soltanto una questione personale nella quale ci si possa crogiolare[44], ma una faccenda che riguarda l’umanità e gli Dei[45].

    Poiché la conferenza di apertura del Convegno di Natale del 1923 è rivolta ai soci, essa tratta anche delle condizioni di questo nuovo inizio, che i soci d’ora in avanti dovranno rispettare. Con le parole di Steiner:

Solo se in questo modo potremo fare del movimento antroposofico una faccenda che ci riguarda nel profondo del cuore, la Società Antroposofica continuerà ad esistere. Se non possiamo fare questo, essa non continuerà ad esistere. Poiché la cosa più importante da fare tra tutte quelle che devono essere fatte in questi giorni deve essere fatta nel cuore di ognuno di voi, miei cari amici. Ciò che diciamo e che sentiamo diventerà il giusto punto di partenza per lo sviluppo della Società Antroposofica, solo se il sangue dei nostri cuori saprà battere per esso. E in realtà è per questo motivo, miei cari amici, che vi abbiamo chiamato qui: per risvegliare in modo veramente antroposofico un’armonia dei cuori. E noi nutriamo la speranza che questo appello possa essere inteso nel giusto modo.[46]

Secondo Steiner:

Lo spirituale esoterico deve costituire la base per tutto il nostro operare ed essere.[47]

Ciò significa:

Nell’interiorità, verità che si dispiega in pienezza, vita divina e spirituale che si dispiega in pienezza. L’antroposofia deve vivere tutto ciò che in voi viene riconosciuto come verità.[48]

E più avanti in questa conferenza di apertura Steiner dice (secondo il senso): quando prima del Convegno di Natale i giovani volevano entrare nella Società Antroposofica, sempre rinunciavano spaventati dalle richieste dogmatiche di vecchi antroposofi che venivano dalla Società Teosofica. Ai giovani venne sempre ispirato il sentimento che  dovessero riconoscere in modo dogmatico qualcosa. A questo proposito Steiner dice:

Questa è una cosa che non corrisponde più assolutamente alla disposizione fondamentale delle anime umane del nostro tempo.[49]

Le anime umane oggi sentono

avversione per tutto ciò che è di natura settaria.

E non si può negare che sia difficile eliminare questo atteggiamento settario dalla Società Antroposofica. Ma esso deve essere eliminato. E non ne deve rimanere la minima traccia in futuro all’interno della nuova Società Antroposofica che deve essere fondata. Essa deve essere una vera e propria Società Universale (…).[50]

 In essa chi entra a farne parte deve avere la sensazione: Sì, qui ho trovato qualcosa che mi motiva davvero. L’anziano deve avere la sensazione: Qui ho trovato qualcosa che da tempo nella mia vita ho cercato, ogni volta che mi sono unito ad altre persone. Il giovane deve sentire: Qui trovo qualcosa che viene incontro alla mia giovinezza.[51]

In modo conseguente, nel prosieguo di questa conferenza di apertura, la parola “generale” che viene anteposta a “Società Antroposofica” viene intesa sempre nel senso di “universalmente umana[52].

    Su questa base non è necessario che ci siano custodi della vera dottrina, persone cosiddette “di fiducia”, che in altri termini sarebbero degli spioni che informano Dornach su ciò che succede. Le Società di paese al contrario devono considerarsi indipendenti. (Citazione):

Ma allora queste società di paese saranno anche autonome. Allora ogni gruppo che si forma all’interno di questa Società Antroposofica sarà veramente autonomo.[53]

In relazione a ciò Steiner accenna al fatto che tutto ciò che è burocratico, dogmatico e ogni attaccamento a principi astratti non devono trovare spazio in questa Società, poiché tutto è basato sull’elemento “puramente umano[54]. E poi Steiner parla di due difficoltà che devono essere superate[55]:

  1. Basta con qualunque azione segreta verso l’interno come verso l’esterno. Piena accessibilità pubblica all’insegnamento antroposofico. Questa deve essere accompagnata dalla capacità di giudicare in modo competente nelle questioni antroposofiche. In un altro contesto Steiner dice (secondo il senso): Fintanto che qualcuno rimane ancora attaccato alla terminologia antroposofica, non ha ancora trovato la natura essenziale dell’antroposofia.[56]
  • L’altra difficoltà che deve superata è la pavida negazione dell’antroposofia là dove invece bisogna fare un passo avanti nel riconoscersi chiaramente in essa. A questo appartiene il fatto che le tradizioni spirituali, che stanno fiorendo in tutto il mondo, nonostante appartengano al passato, non devono essere mescolate indistintamente con quello che l’antroposofia porta di essenzialmente nuovo. Altrove Steiner dice:

Il coraggio, dove l’Antroposofia è in questione, o si impara in fretta, o non si impara per niente.[57]

A questo punto, nella conferenza di apertura, Steiner comincia a considerare molto approfonditamente lo statuto della nuova Società e noi qui non la consideriamo più oltre.

    Da questa breve sintesi della conferenza d’apertura del Convegno di Natale si possono riconoscere due caratteristiche fondamentali del modo di procedere antroposofico – cioè universalmente umano –,  adeguato al nostro tempo: amore incondizionato per la veridicità nella propria interiorità, in relazione a se stessi, e amore incondizionato per la tolleranza verso l’esterno, in relazione ai propri simili. Chi vuole appartenere a ciò di cui stiamo parlando deve sviluppare l’amore dentro di sé e verso l’esterno nel proprio cuore. La veridicità nella propria interiorità e la tolleranza verso l’esterno, sostenute dalla capacità di amare, sono le esigenze fondamentali della coscienza universalmente umana dei tempi nuovi, cioè dell’epoca dell’anima cosciente. Chi rimane indietro rispetto a ciò ha (o avrà presto) dei problemi. Costui, nel caso non voglia essere tra quelli che tendono verso questi ideali, deve domandarsi se in questa Società universalmente umana si trova nel posto giusto.

    Non c’è naturalmente alcun dubbio che questa tensione sia legata al lavoro interiore. Così dice Steiner: La semplice appartenenza alla Società (tessera rosa) non impone alcun obbligo, tranne quello di voler conoscere l’antroposofia, o anche: “Voler essere un degno essere umano“.[58] L’adesione alla Libera Università di Scienza dello Spirito (tessera blu) presuppone che uno “voglia essere di fronte al mondo[59]” un rappresentante della causa antroposofica. Invece si poteva e si può ancora osservare, oggi come allora, quanti membri di tutti i colori si sono adagiati comodamente su ciò che Steiner chiamava “il sofà della scienza dello spirito[60]” e “il sofà della buona fede [des guten Glaubens][61]“.

    Questo atteggiamento riposa sulla convinzione che chi crede di avere trovato ciò che è giusto si ritiene migliore. Anziché ingrassare il proprio ego inferiore, ora si dovrebbe invece cominciare una buona volta il lavoro del cuore!

II. Il fallimento del Convegno di Natale.

    Tutte le dichiarazioni rilasciate da Rudolf Steiner nel 1924 a proposito del Convegno di Natale sono piene di speranza e di preoccupazione riguardo alla capacità da parte dei soci della Società di accoglierne l’impulso. Già nel discorso di apertura egli dice:

Soltanto se in questo modo possiamo fare del movimento antroposofico in noi stessi la cosa che ci sta più a cuore, solo allora la Società Antroposofica potrà esistere ancora. Se noi non possiamo fare questo, essa non esisterà più.[62]

Poco dopo, il 18 gennaio 1924, egli chiarisce:

Se questo Convegno di Natale verrà preso nel modo in cui si sono presi volentieri convegni precedenti, allora a poco a poco evaporerà, perderà il suo contenuto, e allora sarebbe stato meglio che non ci si fosse mai riuniti[63].

Una dichiarazione analoga viene fatta a Stoccarda il 6 febbraio 1924:

Questo Vorstand formato a Dornach a Natale poggia su una sorta di giudizio ipotetico. Se la Società è disposta ad accettare ciò che esso fa, allora il Vorstand esisterà; se la Società non è disposta ad accettarlo, allora esso non sarà niente. Ma lo si potrà accogliere, vorrei dire, solo come il centro di un operare vivente. Con questo posso solo accennare (…) al fatto che effettivamente per mezzo del Convegno di Natale si è tentato di introdurre un nuovo spirito nella Società. Ma mi auguro che si capisca di quale specie sia questo spirito nuovo: uno spirito vitale, in contrapposizione ad uno spirito di astrazione, vale a dire uno spirito che non vuole parlare alla testa, ma ai cuori. Perciò questo Convegno di Natale per la causa antroposofica in verità o è un niente, o è un tutto. Sarà un niente, se non troverà alcuna continuazione, se è stato un momento di festa che ci ha rallegrato, dopo il quale ci si dimentica tutto e si continua a vivere come prima. Allora non ha alcun contenuto, niente torna a illuminarlo. Esso riceve il suo contenuto solo dalla vita nei diversi ambiti della Società, è una realtà solo attraverso ciò che accade nella Società, attraverso quello che accade continuamente per suo mezzo nella vita della Società Antroposofica stessa. Il Convegno di Natale diventerà reale solo per mezzo di ciò che si svilupperà da esso. Rivolgersi al Convegno di Natale risveglia nell’anima la responsabilità relativa alla sua realizzazione, senza la quale esso si ritirerà dall’esistenza terrena. Che esso, in quanto Convegno di Natale, si riveli efficace per la vita, dipende dal fatto che esso venga portato avanti (…) Dal punto di vista formale noi abbiamo concluso, ma in verità questo Convegno di Natale non dovrebbe mai concludersi, dovrebbe sempre proseguire nella vita della Società Antroposofica (…)[64]

Anche quando Steiner parla positivamente del Convegno di Natale, non dice mai che è finito, che è andato a buon fine, o si è compiuto, ma indica sempre le condizioni che devono essere soddisfatte, il programma di lavoro interiore che dovrebbe essere portato avanti.

Il 23.05.24 Steiner parla dei demoni arimanici che stavano cominciando a far sentire la loro influenza.[65]

Il 24.08.24 Steiner fa anche un commento circa l’inerzia del Vorstand,

che finora ha fatto solo un mezzo passo in avanti (…).

E Steiner chiede pazienza a sé stesso e ai suoi ascoltatori[66]. Il Convegno di Natale è un processo che è in pericolo perché malgrado il Convegno di Natale stesso il vecchio andazzo dei soci continua[67]. Anche nelle dichiarazioni di Steiner sul Convegno di Natale del 05.09.24, all’osservazione positiva del fatto che per mezzo del Convegno di Natale un “impulso esoterico” sia entrato nella SA segue l’osservazione che il Convegno di Natale continuerà ad esistere solo

se gli esseri umani troveranno nei loro cuori la forza per rimanere fedeli ad esso.

Il Convegno di Natale si fa valere solo

ove questo tratto più esoterico è presente.[68]

Anche al termine del suo ultimo discorso del 28.09.24, che dovette interrompere a causa della malattia, vengono ripetute ben sette volte le condizioni che devono essere soddisfatte (“solo se… allora…“) affinché il Convegno di Natale abbia successo[69]. Anche all’inizio del 1925, nelle sue ultime parole di saluto ai soci dal suo capezzale, Steiner scrive quanto segue:

…sperando ardentemente che il Convegno di Natale possa ricevere un nuovo impulso nei cuori [dei soci].[70]

Tutto questo non suona come una dichiarazione di successo, come venne invece affermato in seguito e come si impresse fermamente nelle teste dei soci: come se si fosse potuto parlare del Convegno di Natale alla stregua di un prodotto finito.

    Queste espressioni di preoccupazione e di speranza fatte da Steiner nelle conferenze ai soci devono ora essere completate da alcune comunicazioni meno note fatte all’interno del circolo vicino a Steiner.

    Secondo il sacerdote Rudolf Meyer la seguente dichiarazione è stata fatta da Rudolf Steiner molto tempo prima della sua malattia:

Il Convegno di Natale non viene accolto. C’è ancora tempo. Ma se non viene accolto entro l’autunno, le potenze arimaniche sferreranno il loro attacco.[71]

Il procuratore di Stato di Stoccarda Dr. Bruno Krüger ha testimoniato che già nel giugno 1924 Rudolf Steiner gli disse personalmente con insistenza:

Questo impulso è venuto meno. Venga di nuovo a Dornach in ottobre. Allora tutto verrà riorganizzato, anche la situazione di Stoccarda.[72]

    Un socio (che vuole restare anonimo) chiese a Steiner del Convegno di Natale e dei suoi effetti nella Società. Steiner gli rispose che il mondo spirituale dava nove mesi per vedere se arrivava una eco da parte dei soci. Se non ne fosse arrivata alcuna, gli impulsi del Convegno di Natale sarebbero decaduti. Quando i nove mesi passarono, questo socio rivolse a Rudolf Steiner la stessa domanda. Egli rispose:

Non si è avuta nessuna eco. La Società non ha accettato il Convegno di Natale.[73]

    L’euritmista Ina Schuurman testimonia di aver ricevuto personalmente da Rudolf Steiner la testuale dichiarazione, di cui riferisce come segue:

In una prova generale di euritmia durante il Convegno di Natale (…) Rudolf Steiner passò nella sala in cui mi trovavo, si fermò davanti a me e disse: “Ora speriamo che le cose possano continuare in questo modo per dieci anni” (…) Nel settembre 1924 ci fu ancora una volta una prova generale a Dornach (…) quando Rudolf Steiner si avvicinò e si fermò davanti a me. Disse con grande enfasi: “Il Convegno di Natale è fallito” e se ne andò.[74]

 Cè anche una comunicazione che la contessa Keyserlingk afferma di avere ricevuto da Steiner dopo la sua morte. La contessa Keyserlingk aveva raggiunto determinati gradi della formazione occulta. Essa scrive:

Era la mattina in cui doveva avere luogo cremazione di Rudolf Steiner, a cui io non ho preso parte. Il corpo terrestre del grande maestro era nella falegnameria adattata a camera ardente, quando vicino a me apparve l’aura dell’amato maestro. Da questa venne l’indicazione che avrei dovuto scrivere. Presi carta e matita e dalla sua presenza venivano le seguenti parole. Spesso non riuscivo a scrivere abbastanza in fretta, allora si fermava e aspettava che io avessi scritto tutto, come Rudolf Steiner aveva fatto in precedenti occasioni quando mi dettava qualcosa:

«La mia missione è finita. Quello che potevo dare agli esseri umani secondo il loro livello di maturità glielo ho dato. Io me ne vado, perché non ho trovato orecchie capaci di accogliere dietro la parola la parola dello spirito. Io me ne vado, perché non ho trovato occhi capaci di contemplare dietro le immagini terrestri le immagini dello spirito. Io me ne vado, perché non ho trovato nessun essere umano che potesse realizzare la mia volontà. I Misteri restano velati fino al mio ritorno. Tornerò e svelerò i Misteri, quando sarò riuscito a fondare un altare nei mondi spirituali, un luogo di culto per le anime umane. Allora ritornerò, allora continuerò a svelare i Misteri. Coloro che hanno ostacolato la cultura del cuore sono responsabili della mia morte. Se gli esseri umani attraverso i loro cuori fossero giunti nelle profondità, avrebbero trovato la forza per assolvere i compiti del tempo presente”.[75]

Ita Wegman, qualche tempo dopo il Convegno di Natale, chiese a Rudolf Steiner che cosa sarebbe accaduto se il Convegno di Natale fosse fallito. Steiner le aveva risposto: “Allora opererà il karma “. Demoni contrari a Michele avrebbero agito, se gli impulsi di Michele, che si erano annunciati con forza, non fossero stati in grado di segnare una svolta.[76] Da gennaio 1925 in poi Steiner non parlò più a Ita Wegman di esaurimento, ma di effetti del Karma.[77]

    La Dr.ssa Ita Wegman, che fino alla fine si occupò insieme al dr. Noll delle cure mediche di Steiner, riferì quanto segue:

In piena coscienza, ma senza dire una parola sul futuro, senza lasciare istruzioni o comunicazioni per questa o quella personalità, il maestro si è allontanato da noi. E una domanda diretta riguardo questi temi ebbe come risposta cosciente un no. Perché questo?[78]

Qualche tempo dopo, il dr. Noll disse a Johanna Mücke: «Poco prima della sua dipartita, la signora Wegman chiese al dottor Steiner se voleva dare delle disposizioni in relazione alla Società. Egli la guardò intensamente e poi si voltò dall’altra parte.»[79]

Per riassumere quello che abbiamo detto finora, si può dire:

Nella nuova Società Antroposofica del Convegno di Natale, correnti karmiche contrapposte che in passato si erano combattute dovevano venire riunite in un nuovo movimento cristiano. Per neutralizzare il karma personale negativo e le diverse correnti karmiche erano stati dati gli esercizi di conoscenza di sé, di formazione del carattere (esercizi complementari) e le meditazioni (esercizi principali). Anche per questo Rudolf Steiner nel 1924 aveva tenuto le conferenze sul karma, affinché fosse possibile promuovere una coscienza generale e una migliore comprensione reciproca delle situazioni karmiche all’interno della Società Antroposofica. Poiché i soci non presero a cuore il Convegno di Natale, vale a dire non portarono avanti il lavoro interiore e di nuovo presero il Convegno di Natale alla leggera come avevano fatto con i convegni precedenti, l’impulso del Convegno di Natale svanì nel nulla e le correnti karmiche ricominciarono a prendere il sopravvento. Entità astrali negative sfruttarono l’opportunità di prendere possesso di corpi astrali non purificati e rinforzare le debolezze di carattere. Il 23 maggio 1924 Rudolf Steiner, prima di una conferenza tenuta a Parigi, riferì Convegno di Natale, descrivendo la situazione come segue:

Questo – io parlo dal punto di vista spirituale – è connesso al fatto che forze di opposizione molto potenti, poteri demoniaci stanno attaccando il movimento antroposofico. Ma possiamo ben sperare che le forze dell’alleanza che abbiamo potuto stringere per mezzo del Convegno di Natale con potenze spirituali benevole saranno in grado in futuro di sconfiggere in ambito spirituale tutti i poteri di opposizione che si servono sulla terra di esseri umani per raggiungere i loro obiettivi.[80]

Lo sfondo spirituale del Convegno di Natale era che Steiner, in quanto maestro esoterico del Vorstand, nel farsi carico della direzione di una Società amministrativa che fino a quel momento aveva avuto carattere essoterico, doveva anche assumersi la responsabilità, di fronte al mondo spirituale, del karma non risolto dei soci del Vorstand e della Società. Perciò disse:

Questa carica direttiva ha determinate conseguenze e a partire dal Convegno di Natale ho dovuto in particolare ricordare spesso ciò che questa direzione della Società Antroposofica comporta. Essa comporta che tutto ciò che accade a me, io stesso sono in grado di sollevarlo fino al mondo spirituale. (…) E vedete, se volete collaborare nel giusto senso, se cioè volete collaborare a ciò che il movimento antroposofico è diventato dopo il Convegno di Natale, dovete ritrovarvi nei pensieri relativi a ciò che significa rispondere del movimento antroposofico di fronte al mondo spirituale (…).

    Tutto ciò che sulla terra viene portato avanti come elemento personale, quando si mescola a quello che deve accadere per la causa antroposofica, è un elemento di cui non si può rispondere di fronte al mondo spirituale, se rimane personale. E quali difficoltà si presentano a chi deve rappresentare qualcosa di fronte al mondo spirituale in modo responsabile, se talvolta egli deve portare con sé, insieme a ciò di cui deve rispondere, (anche) tutto ciò che proviene dalle aspirazioni personali delle persone coinvolte! Cosa ciò comporti è qualcosa di cui dovreste essere un po’ più consapevoli. Questo comporta le più terribili battute d’arresto da parte del mondo spirituale (…). Ecco qualcuno che collabora al movimento antroposofico …; ma egli intreccia alla sua collaborazione ambizioni personali, intenzioni personali, qualità personali. E così si hanno queste ambizioni personali, queste tendenze personali. La maggior parte delle persone non sa di essere personale; la maggior parte delle persone considera quello che fa come se fosse impersonale, perché s’inganna riguardo a ciò che è personale e ciò che è impersonale. Questo poi bisogna portarselo con sé e agisce nei contraccolpi davvero spaventosi che dal mondo spirituale si ripercuotono su chi deve portare con sé nel mondo spirituale queste cose che hanno origine nella personalità. Queste sono difficoltà interiori, miei cari amici, che si verificano in particolare per un tale movimento, come quello dell’antroposofia all’interno della Società Antroposofica. Certo è terribile avere oppositori così terribili, ma in relazione all’elemento interiore che l’antroposofia deve rappresentare è molto più terribile quando diventa necessario portare nel mondo spirituale ciò che viene elaborato all’interno del movimento antroposofico, appesantito dagli interessi personali dell’uno o dell’altro. E in realtà si pensa ben poco a questo fatto.[81]

La scommessa di Steiner consisteva nella promessa fatta di fronte al mondo spirituale di congiungere le correnti karmicamente opposte. Queste le testuali parole di Steiner:

C’è anche in un certo senso una promessa fatta di fronte al mondo spirituale. Questa promessa verrà indefettibilmente mantenuta e si vedrà che in futuro le cose avranno luogo così come sono state promesse ai mondi spirituali. In modo che di fronte al Vorstand viene imposta una responsabilità non solo al movimento Antroposofico, ma anche alla Società Antroposofica.[82]

Questo significa che Steiner per mantenere questa promessa aveva bisogno della collaborazione dei soci. Così si spiegano anche gli appelli lanciati durante tutto l’anno 1924 ai soci, affinché si decidessero a prendere sul serio il Convegno di Natale. L’ultimo tentativo di Steiner di salvare l’impulso del Convegno di Natale a prescindere dal Vorstand si verificò al termine del suo ultimo discorso, per tenere il quale egli radunò ancora una volta tutte le sue forze, lasciando il capezzale in cui già si trovava:

Se nel prossimo futuro ci saranno almeno quattro volte dodici esseri umani nei quali il pensiero di Michele acquisterà piena vita, quattro volte dodici persone che vengano riconosciute tali non da loro stesse, ma dalla direzione del Goetheanum di Dornach, se in queste simili quattro volte dodici persone emergeranno delle guide capaci di creare una festosa atmosfera di Michele, allora potremo guardare alla luce che si diffonderà nell’umanità del futuro attraverso la corrente e l’attività di Michele.[83]

Questi quattro volte dodici esseri umani tuttavia non furono trovati. Ita Wegman, guardando indietro agli avvenimenti, scrisse che il sacrificio compiuto da Steiner nel prendere su di sé il karma della Società richiese la sua morte. Anche Marie Steiner von Sievers si espresse analogamente.[84]

Come si comportò il Vorstand dopo la morte di Steiner e con quali conseguenze per la Società?

Dopo che il recipiente esoterico fu rotto, ci si trovò nella condizione di non avere più né consiglio, né aiuto. Si sarebbe dovuta convocare un’assemblea generale di tutti i soci. Si sarebbe dovuta dichiarare apertamente la situazione nella quale ci si trovava. Ci si sarebbe dovuti consultare con i soci in merito a come si doveva procedere.

    Al posto di questo invece si cominciò a “giocare all’esoterismo”, cosa che Rudolf Steiner, nella terza lettera ai membri del 3 febbraio 1924, aveva espressamente indicato come comportamento non veritiero e quindi come l’opposto dell’antroposofia.[85] Lì egli descrive i due mali fondamentali del comportamento pseudoantroposofico: da un lato “giocare all’esoterismo”, dall’altro la fredda volontà di mettersi in cattedra. Ora dunque  si voleva apparire più di quello che si era. Ci si sentì ancora un Vorstand esoterico e si lasciò che i soci continuassero a considerarlo in tal modo.

Marie Steiner fu l’unica che aveva chiara la situazione complessiva. C’è una sua lettera a Eugen Kolisko del 4 aprile 1925 in cui scrive:

Ho riconosciuto chiaramente che il nostro Vorstand, così com’è ora, è rimasto orfano nella sua infanzia ed è un nulla completo.

Ella sottolinea che ciò che queste sue parole sono scritte “in seguito alla riflessione più accurata” e che “ha ponderato tutto ciò col più grande senso di responsabilità”.[86]

Nell’appropriazione ideologica del Convegno di Natale per vanità e allo scopo di mantenere il potere si trovano i veri motivi per cui Marie Steiner, dopo la morte di Steiner, manifestò molto presto la tendenza a dimettersi dal Vorstand[87]. Più tardi ella in varie lettere si espresse molto chiaramente riguardo al decadimento spirituale delle teste dei membri del Vorstand. Per caratterizzare la situazione scelse concetti tipici ben noti nella Chiesa cattolica.[88] Parla per esempio del “dogmatizzare il Convegno di Natale“,[89] del “papismo” di Steffen, di Wachsmuth e di altri, del “principio di autorità” che si fonda sull’ “insediamento[90] e della successione petrina [cioè nello stile di Pietro; N.d.T.] che si fece derivare da esso. Parla di come le persone che vogliono vivere una spiritualità libera vengano “additate come eretiche” in modo davvero chiesastico.[91] Come il “dogma dell’infallibilità[92] del “partito di Steffendomina la Società e come la saggezza di Rudolf Steiner secretata e la Prima Classe della Libera Università di Scienza dello Spirito, vengano utilizzati come “strumenti di potere“,[93] motivo per cui alla fine Marie Steiner riteneva che “i discorsi senza fine sul Convegno di Natale sono solo vuote chiacchiere“.[94]

Un’altra cosa rientrava nel “giocare all’esoterismo” dei restanti membri del Vorstand: il fatto cioè di non chiarire ai soci della Società del Convegno di Natale che l’8 febbraio 1925, in assenza del malato Rudolf Steiner, lo statuto del Convegno di Natale furono sostituiti da quelli dell’Associazione Edile, presumibilmente allo scopo di consentire l’ingresso sempre rimandato della Società del Convegno di Natale nel registro di commercio svizzero. Così almeno dichiarò successivamente nel 1950 Gunther Wachsmuth, che era allora responsabile di tale decisione.[95]

    È emerso tuttavia da successive indagini fatte presso l’Ufficio Elvetico del Registro di Commercio che lo statuto della Società del Convegno di Natale avrebbe potuto essere inserito in linea di principio già nel 1924, in quanto non c’erano prescrizioni particolari per gli statuti delle associazioni[96]. Da allora in poi lo statuto del Convegno di Natale venne chiamato “I Princìpi” e nessuno sapeva bene quali obblighi si fosse veramente assunto. Qui si trova anche il motivo per cui in seguito è stato possibile estromettere qualcuno per mezzo del voto di maggioranza. Questo sarebbe stato impossibile secondo lo statuto del Convegno di Natale.

Ora comunque i soci del Convegno di Natale, senza esserne stati informati, erano diventati soci di un’associazione edile con statuti amministrativi essoterici.

Il fatto che Rudolf Steiner, ponendo la firma dal suo capezzale, abbia accettato la trasformazione della Società del Convegno di Natale in un’associazione amministrativa essoterica con lo statuto di una associazione edile[97], è nell’insieme una prova ulteriore del fatto che Rudolf Steiner aveva rinunciato al Convegno di Natale del 1923 e con ciò aveva di nuovo separato la Società dal Movimento. Soprattutto se si considera con quanta attenzione aveva discusso lo statuto nel corso del Convegno di Natale. Ora egli pone semplicemente la sua firma in uno statuto di un’associazione edile.

Solo il fatto che un pensare tinto di desideri e di illusioni ha impedito fino ad oggi di riconoscere il fallimento del Convegno di Natale ha reso possibile l’intero dibattito sulla costituzione (della Società), compresi lo pseudo-Convegno di Natale del 2002 e i suoi inutili processi legali. I pro e i contro delle minuziose e meritorie indagini[98], così come la coraggiosa opposizione del gruppo Gelebte Weihnachtstagung alla teoria delle due Società, che il Vorstand del Goetheanum fece sua rapidamente mutuandola dalle ricerche fatte sulla costituzione, mettendo così in moto la valanga di battaglie legali verificatasi a partire dal 2002 – tutto questo si dissolve nel nulla, se si tiene fermo il pensiero che l’8 febbraio 1925 Rudolf Steiner stesso sancì con la propria firma la definitiva SEPARAZIONE tra MOVIMENTO e SOCIETÀ, poco prima della sua morte avvenuta il 30 marzo 1925. Infatti lo statuto dell’Associazione Edile, semplicemente non è lo statuto del Convegno di Natale (i Princìpi). E “l’Amministrazione” (08.02.1925) semplicemente non è la “Società Antroposofica in senso stretto” (29.06.1924), che significa: la corrente esoterica all’interno della Società, nella misura in cui essa viene coltivata dai soci, cioè il MOVIMENTO.

Della riunione preliminare per i soci della S.A., che si tenne in data 08.02.1925 un’ora prima della quarta assemblea generale straordinaria dell’Associazione del Goetheanum fino ad oggi non c’è né una relazione, né un verbale. Nel riunione stessa Rudolf Steiner fu rappresentato da Emil Grosheintz. Emil Grosheintz nel 1912 aveva messo a disposizione il terreno di sua proprietà a Dornach per la costruzione del Goetheanum. Aveva ricoperto diverse posizioni direttive all’interno della Società e può essere considerato come un fiduciario di Rudolf Steiner. Nessun messaggio di saluto da parte di Rudolf Steiner fu letto a coloro che erano riuniti! Sembra che le coscienze si siano oscurate, che ci sia stata una certa confusione. La sera di domenica 8 febbraio, dalle 21.11 fino alle 0.11 (TEC) si verificò un’eclissi parziale di luna.[99]

Anche se a causa della malattia Rudolf Steiner non era presente alla riunione dell’8 febbraio 1925 e ricevette il documento per la firma solo dopo, non ci sono dubbi riguardo al fatto che sapesse cosa stava facendo. Al contrario: prendendo in considerazione tutte le attività che svolse fino a tre giorni prima della sua morte si vede quanto segue:

Rudolf Steiner era indebolito fisicamente, ma completamente sveglio e presente e ancora sempre pieno di stupefacente forza per il lavoro. Ogni settimana fino alla sua morte, apparvero nella rivista Wochenschrift estratti dalla sua Autobiografia e nel Notiziario scritti per i soci con le Massime. Tutto questo veniva scritto a mano e riletto poi nelle bozze di stampa. Fino a tre giorni prima della sua morte le domande d’iscrizione alla classe vennero da lui lette e firmate, con l’aggiunta di commenti. … Allo stesso tempo, fin verso la fine di marzo, Rudolf Steiner leggeva le correzioni delle bozze del libro Ampliamento dell’arte medica. Inoltre arrivavano lettere, c’erano da firmare permessi di soggiorno, ricevere le visite da parte dei soci del Vorstand. Una fotocopia dell’ultima lettera ai soci, Dalla natura al Subnatura mostra la scrittura chiara, consapevole e ferma di Rudolf Steiner. … È anche affatto impensabile che gli si volesse nascondere qualcosa, perché tutti, Rudolf Steiner compreso, speravano in una pronta guarigione.[100]

Quanto alla possibilità che l’8 febbraio 1925 venisse perpetrato alle spalle di Rudolf Steiner un inganno consapevole fino alla falsificazione della firma di Steiner[101], vorrei sottolineare espressamente che secondo le mie ricerche riguardo alle modalità di comportamento dei Consigli da allora fino ad oggi hanno agito, non vi è alcuna prova di comportamento volutamente corrotto, ma si tratta “solo” delle conseguenze di un calcolo inconscio dovuto a vanità e a sete di potere, che lusinga se stesso credendo di trovarsi al centro dell’evoluzione del mondo e di volere solo il meglio. L’errore consiste ancora una volta “solo” in una mancanza di veracità di fronte a se stessi e ai fatti.

Rudolf Steiner avrebbe potuto intervenire il 22 marzo del 1925, quando vide pubblicate nel Notiziario le decisioni dell’8 febbraio, se non fosse stato d’accordo con il contenuto. Sembra che sia venuto in mente ad Albert Steffen, quando il 9 febbraio nel suo diario riguardo alla limitazione dei poteri del Vorstand esistente annotò: «Ogni socio ora ha diritto di voto. La Società può ora dire: Nessun edificio! Nessuna clinica! Un diverso Vorstand ecc.»[102]

Invece in quel momento Rudolf Steiner provò a salvare l’impulso del MOVIMENTO senza tenere conto del Vorstand ristretto, scrivendo il 19 marzo (undici giorni prima della sua morte) una lettera a sette personalità della Libera Università di Scienza dello Spirito, per nominarli dirigenti della “Amministrazione dell’Edificio del Goetheanum”[103]. A capo di questo gruppo di sette nuovi amministratori troviamo di nuovo Emil Grosheintz, indicato da Rudolf Steiner come presidente di questo gruppo. Lo scritto reca il timbro della Libera Università di Scienza dello Spirito, come pure le firme di Rudolf Steiner in qualità di Presidente e di Ita Wegman come segretaria protocollista. Si tratta di una “nomina” e non di una richiesta non impegnativa, così come venne dichiarato successivamente dal Consiglio delegittimato. Poiché la nomina venne fatta dall’Università esoterica, si tratta della prosecuzione della costruzione del Goetheanum nel senso del Convegno di Natale in quanto grande cantiere di costruzione permanente spirituale.

Tuttavia, dopo la morte di Rudolf Steiner avvenuta il 30 marzo 1925, il Consiglio che Steiner stesso aveva delegittimato impedì la collaborazione paritetica dei sette amministratori nominati da Steiner il 19 marzo 1925.[104]

    Con tale comportamento il Vorstand delegittimato del Convegno di Natale del 1923 dimostrò di non aver capito nulla delle cose in cui fu coinvolto e che erano fonte di preoccupazione per Rudolf Steiner. Nella stessa inconspevolezza riguardo alla loro situzione si sono mossi tutti i Vorstand del Goetheanum fino a oggi.

    Questo vuol dire che non c’è alcuna coscienza del fatto che il MOVIMENTO e la SOCIETÀ, a partire da quel momento, sono stati condannati da una decisione dei promotori spirituali a proseguire di nuovo il loro cammino separatamente.

In tale contesto la situazione del gruppo Gelebte Weihnachtstagung [“Vivere il Convegno di Natale”] va considerata come una tragedia: da un lato, grazie alla sua grandiosa testardaggine, ha spinto l’attuale Vorstand del Goetheanum e i soci sognanti della Società a sviluppare una nuova comprensione di sé. Questo è altamente meritorio! D’altro lato ha alimentato l’illusione che dopo tutto quello che è successo la Società del Convegno di Natale del 1923 possa avere ancora un senso qualsiasi. –

Le correnti karmiche entrarono inconciliabilmente in conflitto tra loro subito dopo la cremazione di Steiner. I momenti culminanti di questa indegna vicenda di subcultura del conflitto nella storia del Vorstand e della Società, che è andata avanti per anni e che continua nel presente, sono presto elencati. Chi vuole conoscerli con maggior precisione può leggere la “Retrospettiva” di Fred Poepping, nella quale egli descrive gli eventi della Società Antroposofica dal 1923 al 1963 secondo la sua esperienza personale.[105]

Gli eventi descritti parlano dello scherno di cui è stata oggetto la cultura del cuore auspicata da Steiner. La prima manifestazione di ciò, immediatamente dopo la cremazione di Steiner, fu il litigio nato tra le donne del Consiglio per stabilire dove porre l’urna che conteneva le ceneri del corpo di Steiner per l’ultimo saluto dei soci. Se si legge la descrizione che ne fa Fred Poepping si può vedere come un malinteso relativamente insignificante provocò il divampare esplosivo delle diverse emozioni.[106]

    Qui, come in tutti i successivi casi di conflitto, mancarono gli esercizi complementari per lo sviluppo interiore, capaci di dominare e trasformare il corpo astrale. La cosa più penosa in questo come in tutti i conflitti che seguirono è che questi avevano a che fare con omissioni da parte dei rappresentanti della causa Antroposofica, nel momento in cui pretendevano di mantenere un ruolo guida di fronte alla Società e all’umanità.

Questo comportamento sostanzialmente menzognero e settario di singoli soci del Vorstand ha fatto sì che la disintegrazione del Vorstand fosse solo una questione di tempo. Nel 1935 Ita Wegman e Elisabeth Vreede vennero espulse dal Vorstand. Insieme all’espulsione di altre personalità di spicco, le Società inglese e olandese si sottrassero al controllo di Dornach. Al primo litigio sulla proprietà letteraria del lascito seguì il secondo, nel quale il signor Steffen e il signor Wachsmuth vollero contestare il testamento di Steiner alla vedova di Rudolf Steiner. È interessante notare che essi cercarono di giustificare la loro posizione giuridica sostenendo che dopo il Convegno di Natale tutto era diverso e anche precedenti testamenti non dovevano più essere considerati validi. Il conflitto si concluse quando nel 1952 un tribunale svizzero diede ragione a Marie Steiner, che era morta nel 1948[107].

    Come risultato di questo conflitto i libri dell’Opera Omnia di Steiner, conferenze e scritti, pubblicati dall’Editrice del Lascito fondata quando Marie Steiner era ancora in vita, non furono più venduti nella libreria del Goetheanum.

Tutta l’atmosfera all’interno della Società Antroposofica fu caratterizzata dal controllo dogmatico dei soci da parte di quello che rimaneva del Vorstand, dal servilismo dei soci, dal conflitto tra i più svariati interessi dei gruppi, che spingevano a schierarsi in modo partitico intorno alle più diverse personalità.

Si tenga presente il fatto che tutto ciò accadeva mentre il nazionalsocialismo, la Seconda Guerra Mondiale, l’Olocausto, il lancio delle bombe atomiche stavano gettando il mondo nel caos. Ciò che avrebbe dovuto essere una medicina per il mondo venne rapinato delle forze di opposizione.

Nel secondo dopoguerra, dagli anni sessanta in poi, si sollevarono le prime voci relative alla discrepanza tra gli statuti dell’Associazione Edile e quelli del Convegno di Natale. In piena coerenza con la politica di mantenimento del potere di Dornach, coloro che sollevarono queste questioni critiche vennero indicati subito come oppositori.

Fred Poeppig, come testimone del tempo e a partire da uno sguardo di insieme, per giungere alla formulazione di un giudizio corretto in merito al fallimento o alla riuscita del Convegno di Natale riprende la parabola dell’Anello da Nathan il Saggio di Lessing[108]. Secondo questa parabola aveva l’anello vero solo colui nel quale si manifestavano anche le virtù dell’anello vero. Se si mettono insieme tutte le impressioni dal 1923 fino al gli eventi connessi con la cosiddetta nuova costituzione del 2002, si deve concludere con rammarico che in ogni caso il Vorstand di questa Società, nonostante l’illusione perpetrata a sostegno della tesi contraria, non era più in possesso dell’anello dal 1925.

III L’Insensatezza della Nuova Costituzione

Ora tratterò di un aspetto del Convegno di Natale che finora non è stato preso in considerazione in tutto il dibattito relativo alla costituzione [della Società] e che farà apparire questo dibattito in tutte le sue varianti come una perdita di tempo superflua. Questo dà ragione a quei soci che hanno sempre sentito che tale dibattito non è necessario. In ciò che segue però non dovremo solo occuparci di presentimenti, ma di dati di fatto. Inoltre spero che si riesca a togliere il terreno di sotto i piedi all’ideologia del Convegno di Natale che si è diffusa nella Società Antroposofica. [109]

Nel discorso di Steiner sopra citato di apertura del Convegno di Natale del 1923 c’è un passaggio sul quale facilmente non ci si sofferma, che dice:

…e non per arbitrio terreno, ma seguendo la chiamata che è risuonata dal mondo spirituale…[110]

si tiene finalmente il Convegno di Natale.

Ora esiste un verbale non pubblicato[111] scritto dalla stenografa Helene Finkh, che a quel tempo era impiegata presso il Goetheanum. Copie di questa relazione circolano tra molti soci della Società. Negli archivi tuttavia esse non si trovano. Qui viene addirittura affermato che tale documento non sia mai esistito. Si tratta degli appunti relativi ad un colloquio di Rudolf Steiner con il costituendo Vorstand esoterico tenuto domenica 23 Dicembre 1923 alle 18, vale a dire la sera prima dell’inizio del Convegno di Natale[112]. In esso sono trascritte le parole rivolte da Rudolf Steiner al futuro Vorstand. Cito:

Perciò con questo terzo e ultimo tentativo viene di nuovo rivolta la domanda agli esseri umani, se ci sia un gruppo disposto a trovarsi insieme per formare una nuova guida spirituale, in cui non ci sia una comunità terrena che dà l’impulso per “fondare” un qualche cosa, ma dove dal mondo spirituale venga inaugurata una “Fondazione” alla quale si pensi di unirsi in piena responsabilità. Questa unione a una Fondazione creata a partire del mondo spirituale può essere qualcosa di grande importanza per l’umanità intera, ma porterà alla rovina, se quelli che prendono una tale decisione a favore dell’evoluzione terrena più tardi non rimarranno fedeli ad essa.

Qui dunque si parla di un “terzo e ultimo tentativo” di realizzare una “Fondazione a partire dal mondo spirituale“. Per valutare che cosa ciò signifch, bisogna citare alcune parole chiarificatrici da Rudolf Steiner, così come sono state tramandate da Marie Steiner in connessione con la “seconda Fondazione”, Berlino, 15.12.1911[113]. Marie Steiner riferisce [secondo le parole di Steiner] il fenomeno della Fondazione come segue:

Si tratta per così dire di una diretta comunicazione proveniente dal mondo spirituale. È come un appello rivolto all’umanità, in seguito al quale il mondo spiritale aspetta di vedere quale eco torni indietro. Un tale appello suona di regola tre volte. Se l’appello rimane inascoltato anche la terza volta, si ritira nuovamente per lungo tempo nel mondo spirituale. Già una volta questo appello è stato rivolto all’’umanità, purtroppo però non ha avuto alcuna eco. Questa è la seconda volta. Si tratta di cose puramente spirituali. Ogni volta che un appello risuona invano, le condizioni e i rapporti diventano più difficili.

Dagli appunti del 1911 risulta che i tre appelli sono da identificarsi con tre Fondazioni, una fondazione essendo non opera umana, ma iniziativa promossa dal mondo spirituale, il quale spera che gli esseri umani si decidano ad adottare un certo modo di lavorare. Rudolf Steiner nel 1911 disse testualmente:

Perciò in questo momento deve esservi annunciato che tra quegli esseri umani che si riuniranno in modo corrispondente a questo scopo deve venire istituito un modo di lavorare che grazie al modo e alla maniera della Fondazione ha come punto di partenza diretto l’individualità che nei secoli passati nel mondo occidentale abbiamo indicato con il nome di Christian Rosenkreutz.[114]

Proprio come questo secondo impulso dato nel 1911 per la “Fondazione di una Società per l’arte e la modalità teosofica [für teosophische Art und Kunst]” fallì a causa dell’inadeguatezza umana[115], così nel 1905 anche il primo impulso per una Fondazione era fallito[116]. Che cosa si intendeva con il primo impulso per una Fondazione emerge in una conferenza che Steiner tenne a Berlino il 22 ottobre 1905 in occasione della riunione generale dell’allora Società Teosofica. Egli disse:

Se però la Società Teosofica dovesse dimenticare che in essa pulsa questo sangue [Steiner aveva precedentemente invitato i suoi ascoltatori a coltivare “l’insegnamento occulto e un vivere occulto“], allora potrà anche essere una Società interessante, ma non realizzerà ciò che con essa è stato voluto dalle elevate potenze che presiedettero ai suoi inizi. [117]

Qui si inserisce anche la conversazione riportata da Alexander Strakosch, un insegnante chiamato da Rudolf Steiner a lavorare nella prima scuola Waldorf. Così racconta Strakosch:

In un colloquio personale, mentre stavamo camminando insieme, Rudolf Steiner sottolineò nel modo più serio come molto dipenda in maniera diretta dal modo in cui gli esseri umani rispondono ad un appello proveniente dai mondi superiori. Questo fu nel 1923, quando gli eventi nella Società Antroposofica lo preoccupavano. Mi chiese:

    “Lei sa da dove provengono le difficoltà nella Società?”

E poiché com’era comprensibile non potevo rispondere, continuò:

    “Provengono dal fatto che non c’è un numero sufficiente di persone che hanno raggiunto i gradi di conoscenza superiore descritti nel libro «Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori?». Quando il mondo spirituale mi affidò il compito di scrivere quest’opera, si era aspettato che molte persone raggiungessero quanto ho descritto in essa. Così ho avuto ordine di scrivere un secondo volume”.

Dopo una pausa nel più serio silenzio continuò dicendo:

    “Le aspettative non sono state soddisfatte. Ogni tanto il mondo spirituale getta un amo. Questa volta non c’è rimasto attaccato niente. Poiché tuttavia si era parlato di una continuazione, dovetti almeno pubblicare il breve lavoro «I gradini della conoscenza superiore»”.[118]

La seconda parte di Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori? dunque non è mai stata scritta.[119]

Ma ora torniamo al Convegno di Natale: Se dunque si considera seriamente il CONVEGNO DI NATALE del 1923 come il terzo tentativo di Fondazione da parte del mondo spirituale[120], può essere chiaro che la cosiddetta “Nuova Costituzione” della SA nel 2002 e tutte le attività ad essa connesse non hanno nulla a che fare con il Convegno di Natale del 1923, poiché questa “Nuova Costituzione” si basa solo su attività e desideri umani. Nel verbale citato in precedenza si dice inoltre a proposito del Vorstand esoterico:

Noi dovremo però sempre porci davanti all’anima il fatto che un simile centro sarà in grado di lavorare nel modo giusto solo se ogni singolo a cui viene qui affidato un compito guida ne sente  davvero l’obbligo di fronte alle potenze spirituali e se ne fa carico. Quest’obbligo non formulerà richieste solo ai singoli, a cui essi forse non sono affatto in grado di rispondere, ma a tutto il Vorstand nel suo insieme. Se questa armonia e solidarietà non verrà sempre di nuovo rinnovata, il Vorstand centrale presto si disintegrerà e sarebbe veramente stato meglio se non ci si fosse uniti per assumersi un tale serio obbligo.

E in seguito viene anche detto: “Se questo tentativo di collegarsi ad una Fondazione e di iniziare una nuova leadership spirituale sulla Terra dovesse fallire di nuovo, allora nessuno tra di noi, nel corso di questa vita terrena, troverà un’altra volta la forza per tentare ancora un simile collegamento ad una Fondazione dal mondo spirituale“.

Da queste parole può risultare chiaro che al più tardi con la morte di Rudolf Steiner il Convegno di Natale è definitivamente fallito, perché da allora in poi l‘unità del Vorstand sottolineata da Steiner era andata perduta, senza parlare del ritiro di Marie Steiner già nel 1925 e delle espulsioni del 1935.

    Dal verbale citato emerge inoltre come i singoli soci del Vorstand fossero stati messi in relazione l’un l’altro, quali meditazioni avrebbero dovuto meditare per superare le proprie debolezze e in che modo sarebbero stati in una speciale relazione con la verità. Questa unità legata a Rudolf Steiner avrebbe potuto svolgere la funzione di organo di ricettività spirituale.

Per contro quello che è successo a Dornach dopo la morte di Steiner fino ai nostri giorni è cosa assai diversa. Qui, secondo una citazione di Steiner, vale la seguente legge:

Quando si tratta di diffondere la vita occulta, parlano i Maestri. Quando si tratta solo dell’organizzazione della Società ,(…) allora è possibile l’errore, perché i Maestri tacciono.[121]

A partire dalla considerazione del fatto che il Convegno di Natale è stata una Fondazione voluta dal mondo spirituale, è evidente che il rapporto con la realtà dell’attuale Vorstand e di gran parte dei soci della Società Antroposofica è insufficiente. In tutto il dibattito relativo alla nuova costituzione non si sa, oppure viene sottaciuto il fatto che anche il “terzo appello”, come tutti gli appelli dal mondo spirituale, aveva una limitata finestra temporale. Il “modo di lavorare” richiesto da una “Fondazione” non venne portato avanti dopo la morte di Steiner. Invece già da parte del primo Vostand venne sostenuto e troppo volentieri creduto dai soci della Società che Rudolf Steiner ora avrebbe diretto il Goetheanum dal mondo spirituale. Ma se si rinuncia a tutto ciò che si è voluto dipingere per abbellire i fatti, allora i segnali del fallimento del Convegno di Natale sono chiari:

– Il carattere di fondazione del Convegno di Natale (“terzo e ultimo tentativo”);

– Le parole di Steiner nel 1924 riguardanti il fallimento del Convegno di Natale (vedi cap II);

– La sua firma rassegnata posta in calce allo statuto dell’Associazione Edile;

– Il suo voltarsi dall’altra parte di fronte alla domanda esplicita riguardo a indicazioni in caso di morte relativamente ad un suo successore;

– La sua morte precoce, provocata dal karma delle persone coinvolte;

– L’intera storia del Vorstand e della Società fino a oggi;

– La mancata presenza dell’antroposofia nella vita culturale odierna, nonostante Steiner avesse annunciato la culminazione dell’antroposofia nella vita culturale a cavallo del millennio (O.O. 240, 19.07.1924, pag.55).

IV Le conseguenze per il Movimento Antroposofico oggi

Il risultato della nostra indagine purtroppo è inequivocabile. La nuova guida spirituale dell’umanità a cui si tendeva con il Convegno di Natale non si è concretizzata. Il movimento antroposofico con la morte di Rudolf Steiner si è di nuovo separato dalla Società[122]. Da allora il Vorstand della Società Antroposofica cerca di risvegliare l’impressione di avere la benedizione di Rudolf Steiner. Noi delle generazioni successive che apparteniamo al Movimento Antroposofico e che abbiamo cercato l’antroposofia sulla terra come “anime senza patria[123]” possiamo essere assaliti dalla tristezza di fronte agli ideali di veracità e di tolleranza che vivono in noi, che ci hanno evidentemente condotto per ignoranza e buona fede in una Società che, per dirla con Steiner

può ben essere un’interessante Società, ma quello per cui era stata voluta dalle elevate Potenze che erano presenti al suo inizio[124]

non si realizzerà. Che essa non l’abbia realizzato da 80 anni a questa parte viene anche espresso dalle parole pronunciate dal membro del Vorstand Manfred Schmidt-Brabant, poco prima della sua morte, nella conferenza di apertura del Convegno di San Michele nel 2000, quando in considerazione della scarsa efficacia dell’antroposofia nel mondo ha parlato del suo “imprigionamento occulto[125].     

    Gli attivisti a favore della costituzione presenti nella Società e nel Vorstand modernizzato ritenevano di poter salvare dall’inefficacia la Società Antroposofica nello spirito del Convegno di Natale e di Rudolf Steiner liberandola dallo statuto dell’Associazione Edile e ricongiungendola finalmente in modo consapevole allo statuto del Convegno di Natale. Nel far questo il Vorstand, moderno e sovrano com’era, si è permesso di introdurre una serie di modifiche allo statuto del Convegno di Natale del 1923, tentativo però che è stato arrestato dai quattro gruppi di querelanti che hanno contestato l’intera nuova Costituzione avviando un procedimento giudiziario. Il Vorstand dopo la sconfitta ha rinunciato a presentare l’ultimo ricorso possibile. Non voglio entrare nel merito del disastro costituito dalla Nuova Costituzione e rimando il lettore allo scritto di Detlef Olaf Böhm “Die verordnete Denkpause[126] che riassume tutto in una forma concisa e leggibile.

    L’idea della nuova Costituzione si fonda su una serie di illusioni alle quali si deve opporre chiunque abbia a cuore la vera antroposofia. Elenco qui brevemente queste illusioni e ognuno può vedere che cosa lo colpisca di più[127].

  1. L’illusione che modificando lo statuto di un’associazione che si considera esoterica si potesse raggiungere una maggiore efficacia in ambito pubblico.
  2. L’illusione che l’associazione amministrativa che ha continuato ad esistere dopo la morte di Steiner fosse in realtà l’associazione esoterica che Rudolf Steiner aveva voluto fondare nel Natale 1923.
  3. L’illusione che una Fondazione voluta dal mondo spirituale con una finestra temporale limitata e legata a una determinata cerchia di persone possa essere fatta rivivere per mezzo di un atto umano arbitrario derivante da un pensare dettato da desideri umani.
  4. L’illusione che inscenando il nuovo Convegno di Natale si sia collegati a Rudolf Steiner, il quale dirigerebbe dal mondo spirituale il Goetheanum terreno, e che questa Nuova Costituzione gli sia dovuta, o anche che si abbia questa “elevata responsabilità” di fronte al cosiddetto mondo spirituale, che ci si immagina secondo i propri fini.
  5. L’illusione che Steiner con il Convegno di Natale abbia creato un esoterismo completamente nuovo che dovrebbe essere distinto dall’esoterismo precedente al Convegno di Natale.

Di fronte a questo pasticcio di rappresentazioni pseudo-antroposofiche che vive e si diffonde sia nel Vorstand che nella Società è necessario un chiarimento. Possono anche esserci persone che si sentono molto bene in questa senza dubbio  “interessante Società”. Ma per chiunque si senta responsabile nei confronti della causa antroposofica più di quanto non sia lo spettro ottantenne di un’arrogante associazione amministrativa, nel vedere la terribile situazione dell'”essere vivente dell’Antroposofia[128]” sorgono subito tre campi di attività che in questo contesto possono essere solo accennati:

A) Fare chiarezza riguardo all’ideologia illusionistica del Convegno di Natale (libera vita spirituale nel pensare).

B) Riordinare le relazioni tra Società Antroposofica e Movimento Antroposofico (vita giuridica responsabile, riguarda il sentire)

C) Agire in iniziative di cui ci si assume pienamente la responsabilità nel senso dell’individualismo etico della Filosofia della libertà. (L’atto meditativo verso l’interno in equilibrio con il lavoro sul mondo verso l’esterno. Entrambi riguardano il volere.)

Di conseguenza

A) Fare chiarezza riguardo all’ideologia illusionistica del Convegno di Natale

L’ideologia del Convegno di Natale si basa sull’opinione che sia un vero antroposofo solo chi riconosce fideisticamente il seguente dogma: Rudolf Steiner continua ad agire solo attraverso la Società diretta da Dornach, in quanto il Convegno di Natale si è realizzato nel senso inteso da Steiner e il Vorstand prosegue spiritualmente l’opera di Steiner.[129]

Che il Vorstand avesse fallito già al tempo in cui Steiner era ancora in vita e che a causa di ciò fosse fondamentalmente coinvolto nell’insuccesso del Convegno di Natale viene taciuto e negato. Dovrebbe essere stato chiaro almeno ai membri del Vorstand che con la morte di Steiner si era concluso il terzo tentativo di realizzare una Fondazione. Invece già la prima generazione di membri del Vorstand (Steffen, Wachsmuth) contribuì in modo sostanziale all’occultamento dei fatti. Così il fatto, illuminante per quanto penoso, che i soci della Società dall’8 febbraio 1925, con l’approvazione di Steiner, facessero parte di un’Associazione Edile con statuto essoterico non venne comunicato ai soci, perché questo avrebbe reso evidente che il Vorstand esoterico era decaduto. Solo grazie al tenace lavoro d’archivio di singoli ricercatori dediti a questioni costituzionali divenne chiaro decenni più tardi che ci fu un’irregolarità che resta incomprensibile, solo fintanto che il carattere di Fondazione del Convegno di Natale non viene colto, o viene tenuto segreto. (vedi cap. III)

    Questo occultamento non avvenne tuttavia in malafede, ma per debolezza di carattere. Il più profondo motivo inconscio che impedì di ammettere l’insuccesso del Convegno di Natale si trova nell’incapacità di voler guardare in faccia il proprio fallimento associata al sentimento lusinghiero di essere stati scelti per fare qualcosa di elevato. Dalla combinazione di queste due cose nasce la vana credenza di dover mantenere per sé e per i propri collaboratori la condizione data, al fine di perseguire il bene dell’umanità. La vita di sentimento non purificata, illusoria (luciferica) è la porta d’ingresso per l’intelligenza arimanica: se cioè si riesce a evitare che la Società Antroposofica dopo il Convegno di Natale venga macchiata dalla constatazione del suo fallimento e ad elevarla invece ad una maggiore consacrazione, affermando nel modo più netto la sua distanza dalla Società Antroposofica precedente al Convegno di Natale, allora sarà possibile esimersi dal dover ammettere dolorosamente che con il fallimento del Convegno di Natale al Società Antroposofica è ricaduta nella deprecabile condizione in cui si trovava nel 1923. In questo modo si può evitare di dover riferire a se stessi la critica severa e impietosa che Steiner rivolse alla Società Antroposofica in molte conferenze dell’anno 1923.

In verità questa critica rivolta da Steiner alla Società Antroposofica resta fino ad oggi della massima attualità.

Esotericamente parlando, si tratta del “doppio” irredento della Società che si pone a protezione come “guardiano della soglia” davanti a molti soci e al Vorstand – che fino a oggi si è trovato nella condizione della Bella Addormentata –, per preservarli dalla spaventosa disillusione che provocherebbe loro il prendere atto dei motivi della loro “prigionia occulta” e della loro conseguente inefficacia nel mondo. Questo è l’inconsapevole autoinganno perpetrato con l’ideologia del Convegno di Natale. Questo autoinganno è incompatibile con il principio fondamentale della veridicità, per il quale l’Antroposofia si afferma o fallisce.

    Citiamo Rudolf Steiner:

Fondamentalmente non c’è cosa più fuorviante e seducente di quel che si chiama “buona fede”.

Infatti questa buona fede è il sofà su cui si adagia quella pigra umanità che non sente l’obbligo di verificare se quanto afferma è vero o falso, se corrisponde ai fatti oppure no (…). Ciò deve accordarsi col mondo nel suo complesso, non solo con le nostre opinioni, altrimenti ciò che avviene nel mondo esterno viene abbandonato dagli angeli e consegnato ad Arimane. E tutto ciò che di non vero viene sostenuto in buona fede è qualcosa che spinge gli esseri umani nel modo più forte verso l’elemento arimanico, che li lega strettamente all’elemento arimanico. E fare appello alla buona fede nel caso di falsità è oggi il modo migliore per consegnare la civiltà del mondo all’entità arimanica (…). Perché di fatto è così che gli esseri umani perdono il sostegno del mondo degli angeli, in quanto si adagiano sul sofà della buona fede riguardo a ciò che non hanno verificato.[130]

E altrove Steiner dice:

Bisogna infatti smetterla – non è possibile esprimersi diversamente – di abbandonarsi ad una certa nostalgia sognante, ad una certa sonnolenza a cui tende facilmente chi si avvicina al nostro movimento scientifico-spirituale e vuole qualcosa di comodo e confortevole per la sua anima, qualcosa che lo porti attraverso la vita riscaldandolo, qualcosa che si ascolta e che si lascia agire su di sé in modo da sentire un certo calore, che consente di credere ad un destino elevato dell’anima umana. Tutto ciò è giusto, ma può anche portare a un certo addormentamento dell’animo. Questo si osserva fin troppo spesso, proprio in quelli che lasciano agire la scienza dello spirito sulla loro anima e che allo stesso tempo non coltivano, proprio grazie a quello che la scienza dello spirito può essere, un giudizio chiaro e sicuro riguardo agli avvenimenti della vita, riguardo agli intrecci nei quali si trova ogni singolo essere umano.[131]

Il membro del Vorstand Rudolf Grosse ebbe un ruolo particolarmente disastroso nella creazione dell’ideologia del Convegno di Natale, con il suo libro Die Weihnachtstagung als Zeitenwende [Il Convegno di Natale come svolta dei tempi], pubblicato la prima volta nel 1976 e ristampato in breve tempo tre volte, essendo stato divorato in modo acritico dai soci.

    Se però si vuole caratterizzare a distanza di tempo il libro e il comportamento dei soci della Società, di nuovo non ci troviamo di fronte a una malvagità cosciente, ma alla raffinatezza delle già citate forze luciferico-arimaniche: il libro venne incontro alla disinformazione, al comfort, alla mancanza di indipendenza spirituale e ai pensieri dettati dai desideri di molti. Io stesso ricordo che quel libro fornì argomentazioni decisive per il mio ingresso nella Società Antroposofica, che tuttavia oggi non posso più accettare. Rudolf Grosse, in qualità di rappresentante della Società, sfruttò abilmente una serie di pubblicazioni dell’Opera Omnia di Steiner che l’Associazione di Marie Steiner per il Lascito Letterario – precedentemente avversata da Grosse – aveva nel frattempo pubblicato e utilizzò il patrimonio di pensiero non più tutelato e ora accessibile per la Società Antroposofica che allora vegetava chiusa in se stessa.

Nel libro di Grosse il fallimento del Convegno di Natale viene nascosto, trasformando e glorificando la morte di Rudolf Steiner come un atto sacrificale per la sopravvivenza della Società. Il fatto che Rudolf Steiner non nominò un suo successore e alla domanda rivoltagli a questo proposito si voltò in silenzio dall’altra parte, nella tradizione di Steffen viene assolutamente interpretato come se egli avesse voluto intendere che da quel momento in poi avrebbe diretto il Goetheanum dal mondo spirituale. Il Convegno di Natale viene celebrato come trionfale vittoria, come ” inizio di una svolta dei tempi planetaria”.

Di fatto questo concetto viene da Steiner, così come il concetto di “Goetheanum spirituale”; ma l’intelligente miscela di citazioni di Steiner, di amabili rappresentazioni e di nascondimenti richiederebbe un’analisi più precisa di quella che possiamo fare qui. Le persone che appartengono al Movimento Antroposofico e che sono attratti dal libro di Grosse suppongono di entrare a fare parte della Società del Convegno di Natale, ignari del fatto che si trovano a far parte di un’associazione di certo interessante, ma che è solo un’associazione edile, fatto di cui il suo stesso Vorstand non è consapevole, poiché dal 1925 è irretito in un “gioco all’esoterismo”.

    Grazie a questo libro il numero dei soci è aumentato, poiché invitava ad accogliere senza sforzo alcuno la benedizione del Convegno di Natale. Nell’ideologia del Convegno di Natale è determinante la rappresentazione che solo il fare parte della Società garantisca di essere all’interno del flusso benedetto della vera antroposofia. Questa rappresentazione fondamentalmente conservatrice e cattolica secondo cui la Società Antroposofica sarebbe l’unica “istituzione capace di arrecare beatitudine” – condivisa e difesa con interiore soddisfazione dalla maggior parte dei soci – getta luce sul “sofà della buona fede” sul quale riposano molti soci della Società.

Di fronte al proclama di vittoria del Convegno di Natale diffuso da Rudolf Grosse, a cui tanti antroposofi (me compreso) hanno creduto, è salutare guardare onestamente la vera situazione della causa antroposofica[132].

  • Il goetheanismo sviluppato da Steiner non è stato riconosciuto dalla ricerca ufficiale su Goethe.
  • La filosofia della libertà non è stata accolta nelle università.
  • La prima Fondazione promossa dal mondo spirituale (Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori? O.O.10) tra il 1905 e il 1909 non è stata accolta.
  • Il secondo tentativo di Fondazione nel 1911, La Società per lo Stile e l’Arte teosofici, è stato dichiarato fallito da Steiner nell’autunno del 1912.
  • Steiner nel 1914 ha dovuto interrompere La nuova Massoneria androgina.
  • Il Movimento per la Triarticolazione dell’Organismo Sociale non è stato portato avanti da Steiner in quanto temporaneamente fallito.
  • L’incendio del Goetheanum nella notte di San Silvestro tra il 1922 e il 1923 è stata una conseguenza del decadimento della Società Antroposofica.
  • Il terzo tentativo di Fondazione, il Convegno di Natale 1923, ha avuto per Steiner conseguenze mortali.

Chiunque vuole nascondere tutto questo o farlo passare per una vittoria ha perso il contatto con la realtà. Nel Vorstand della Società Antroposofica all’inizio del 21° secolo è soprattutto Sergej O. Prokofieff che promuove l’ideologia del Convegno di Natale nei suoi scritti[133] e nei suoi libri voluminosi solleva i sentimenti dei lettori in un cielo illusorio per mezzo di numerose citazioni di Steiner, il cui utilizzo è spesso discutibile[134]. Inoltre Prokofieff, rimanendo del tutto nella tradizione di Albert Steffen, considera la “Pietra di Fondazione” data da Rudolf Steiner nel corso del Convegno di Natale come un prodotto finito, cosa che è palesemente in contraddizione con le intenzioni di Steiner di proporre un ambito di lavoro meditativo individuale.[135]

Per contribuire ad una riflessione disincantata riporto qui una dichiarazione che secondo Herbert Witzenmann Rudolf Steiner ha fatto di fronte a Günther Wachsmuth:

Potrebbe anche essere che quando ritornerò dovrò lottare contro la Società Antroposofica.[136]

Se si vuole procedere in modo costruttivo contro una presentazione falsata del Convegno di Natale, deve essere chiaro che il terzo tentativo di Fondazione voleva discendere dal cielo alla terra per consentire, dal mondo spirituale in collegamento con Rudolf Steiner, la fondazione di un centro di misteri.

A Steiner ciò venne impedito dal karma delle persone coinvolte. E ora la morte di Steiner causata da tale ostacolo viene utilizzata per diffondere nel mondo la fiaba della sua ulteriore “guida spirituale del Goetheanum”. A questo proposito si deve prima di tutto dire che nel trattare così la morte di Steiner si manifesta un modo di pensare secondo il quale il “gioco all’esoterismo” del Vorstand è più importante della percezione della tragica situazione nella quale si è trovato fino alla fine Steiner. In secondo luogo sorge la domanda: perché Steiner ha fatto simili sforzi sulla terra, se “una guida spirituale dall’aldilà” sarebbe stata altrettanto efficace?

    Per quanto riguarda l’opinione secondo cui dopo il Convegno di Natale sarebbe sorto un esoterismo completamente nuovo, si può dimostrare spingendosi fino nei particolari che l’insegnamento cristico-rosicruciano di Steiner forma un’unità ermetica.

B) Il riordinamento del rapporto tra Società Antroposofica e Movimento

Anche qui possiamo dare solo alcune indicazioni. La Società Antroposofica non  esisterebbe affatto senza il Movimento Antroposofico. Il Movimento è prioritario. Rudolf Steiner si è legato alla Società col Convegno di Natale solo perché sperava di avere un involucro protettivo per il Movimento da lui rappresentato.[137]

    Il Vorstand della Società Antroposofica invece, al più tardi a partire dalla morte di Steiner, utilizzò il Movimento per perseguire i suoi propri scopi. Esso è stato imbrigliato dal 1925 al carro della Società allo scopo di conservare il potere. Da allora deve servire a partire da falsi presupposti, portato all’irrigidimento dal dogma di fede del cosiddetto “eterno Convegno di Natale” e trasformato con ciò nel suo contrario. È quasi impossibile immaginare un modo più raffinato di separare Steiner dalla sua stessa opera. Mentre era ancora in vita egli aveva segnalato la possibilità che il suo nome venisse separato dalla sua opera.[138]

Alla luce di questa conoscenza il Movimento ha ora il compito di liberarsi dalla morsa di un elemento estraneo al suo essere.

    Il Movimento Antroposofico può esistere solo nella libera atmosfera della veridicità e della tolleranza. Il Movimento tollererà sempre il fatto che dal 1925 in poi la Società Antroposofica sia stata un’interessante Società che soddisfa molte persone, in quanto dà loro quello che desiderano, ma non ha nulla a che spartire con una simile situazione, perché si sente obbligato nei confronti dell’Antroposofia. Il Movimento Antroposofico ha un obbligo nei confronti dell’opera di Rudolf Steiner, pubblicata dall’Associazione del Lascito di Rudolf Steiner. Non è in alcun modo mia intenzione riaprire la vecchia polemica tra il Vorstand della Società e l‘Associazione per il Lascito. Si tratta piuttosto di considerare quello che è successo nel modo più sobrio possibile.

    Chi oggi si trova nella Società Antroposofica si era interessato anzitutto a ciò che della causa antroposofica parlava al cuore, quindi si era interessato al Movimento. Se il libro fuorviante di Rudolf Grosse non fosse stato pubblicato, a partire dalla pubblicazione dell’Opera Omnia di Rudolf Steiner avvenuta all’inizio degli anni Settanta la corrente dei cuori si sarebbe rivolta non alla Società Antroposofica, ma all’Associazione per il Lascito, poiché in essa e da nessun altra parte si trova fino ad oggi la sorgente del lascito spirituale di Rudolf Steiner.

A causa dell’occultamento di ciò che era veramente successo le persone che stavano davvero cercando il Movimento sono entrate senza accorgersene in una Associazione Edile con statuti essoterici, il cui Vorstand dal 1943 al 1952 ha addirittura intrapreso azioni legali contro la sorgente del Movimento per impossessarsi di tutti i documenti. Se ciò fosse successo sarebbe stato possibile, per mezzo di pubblicazioni incomplete dei testi di Steiner, perfezionare il “gioco all’esoterismo”. Fino ad oggi il Vorstand della Società Antroposofica ha visto con sfiducia quanto è stato reso pubblico dell’Opera Omnia – ora disponibile su CD, DVD e HDD[139]; questo perché da un lato teme che possano venire alla luce fatti chiarificatori e pertanto sgraditi, dall’altro in questa sfiducia si riflette di nuovo la tendenza alla segretezza del “gioco all’esoterismo” settario.

    Oltre a ciò si dà oggi – a seconda del proprio punto di vista – la possibilità o il pericolo per mezzo di internet di un libero Movimento Antroposofico indipendente da Dornach.

    Se riguardo a tutto ciò non si tiene conto della controscuola arimanica che corrompe e utilizza per sé l’intelligenza originariamente micaelita, non si stima giustamente il pericolo a cui la causa antroposofica è esposta. Nemmeno lunghe pagine di citazioni di Steiner possono far perdere di vista il pericolo costituito dal travisamento dei fatti[140].

Steiner chiarisce:

Perché è un fatto abituale in occultismo che potenze che vogliono perseguire i propri interessi particolari assumano la forma di quelle che in precedenza hanno dato gli impulsi originari.[141]

Che una situazione simile a quella qui descritta riguardo alla causa antroposofica appartenesse all’essenza propria del Movimento Antroposofico, Rudolf Steiner l’aveva già fatto presente nel 1912:

Solo coloro che stanno di fronte a quanto viene dato dal mondo spirituale verificandolo possono rimanere fedeli a Christian Rosenkreutz (…) Anche nei circoli più ristretti vi si presenteranno ancora diverse prove[142].

Parole di Steiner del 19.07.1924:

Perciò ora si tratta del fatto che la Società Antroposofica abbracci questo suo compito interiore; compito che consiste nel fare in modo che il pensare umano non si contrapponga a Michele [Michael das menschliche Denken nicht streitig zu machen]. Qui non si può essere fatalisti. Si può solo dire che gli esseri umani devono collaborare con gli dèi. Michele riempie di entusiasmo gli esseri umani per Michele stesso, cosicché sulla terra appaia una spiritualità cresciuta dall’intelligenza dei singoli esseri umani, in modo che si possa pensare ed essere allo stesso tempo un essere umano spirituale; poiché la reggenza di Michele ha questo significato. E questo deve essere conquistato lottando all’interno del Movimento Antroposofico (…).[143]

Si tratta dunque di una discussione all’interno dei circoli antroposofici. Se ora si considera con sguardo aperto la situazione dell’antroposofia oggi, si riscontrano due atteggiamenti malsani dell’anima all’interno della Società: la luciferica mistificazione del Convegno di Natale e la dogmatizzazione arimanica. L’una rende inattivi ed estranei al mondo, ma con la presunzione di costituire una elite; l’altra paralizza le libere attività appellandosi alla fedeltà a principi dogmatici e rende ipocriti riguardo all’accettazione dell’autorità di Dornach. All’interno della Società, misteriosamente, non c’è coscienza del fatto che comportandosi così si fornisce la prova diretta del fallimento del Convegno di Natale, benché si creda comicamente di essere in possesso del Convegno di Natale.

Se dal punto di vista del Movimento Antroposofico si vuole opporre resistenza a queste tendenze, bisogna trovare il coraggio di considerare da capo e in modo spregiudicato i rapporti tra la Società e il Movimento: Il Movimento, nel corso degli anni da quando si è manifestato attraverso Rudolf Steiner, ha dimostrato che può esistere nonostante gli ostacoli derivanti dalla Società Antroposofica. Perché quindi non dovrebbe essere ancora più libero e più capace di agire senza l’attuale blocco ideologico a cui è sottoposto, di quanto non possa essere con le dande create il Natale del 2002 da una cosiddetta nuova costituzione del tutto superflua?

    Rudolf Steiner fece la seguente osservazione:

Sul terreno scientifico-spirituale ci si unisce attraverso la differenziazione, l’individualizzazione e non la centralizzazione.[144]

Tutte le numerose iniziative realizzate da persone che lavorano insieme, gli asili e le scuole, l’agricoltura, la medicina, la comunità dei cristiani, il movimento dei giovani, la Libera Università, le case editrici, le banche, i centri e le organizzazioni come le società di paese, i centri di lavoro, i gruppi e così via sono sorti tutti, secondo il loro nocciolo essenziale, a partire dal movimento o grazie al suo aiuto, in quanto persone con intelligenza, cuore e iniziativa si sono attivate su di un territorio.

    Il Vorstand a Dornach e le strutture della Società non erano necessarie per realizzare tutto ciò e di fronte a tali iniziative appaiono come un superfluo idrocefalo. Tutti possono continuare a lavorare come hanno fatto finora, ma fondandosi più consapevolmente su se stessi, senza ammiccare a Dornach, con piena e libera responsabilità di fronte al mondo spirituale e agli altri esseri umani.

Ci saranno in futuro molti centri delocalizzati, uniti tra loro da rapporti amichevoli grazie alla condivisione di un senso di responsabilità nei confronti della stessa idea. Il flusso di donazioni e di contributi deve essere ripensato. Forse in futuro ci saranno localmente più soldi di quanti ce ne siano stai finora. Mi posso immaginare l’attuale Vorstand come il Consiglio di amministrazione di un centro congressi, cioè il Goetheanum. Chi si sente legato all’edificio può collegarsi ad esso.

C) Il lavoro specifico interiore di coloro che sentono di appartenere al Movimento Antroposofico

Qui dobbiamo riflettere sull’individualismo etico nel senso de La filosofia della libertà. Solo in questo modo sarà possibile in futuro procedere “in una prospettiva locale e concreta[145]. Valgono qui le parole de La filosofia della Libertà:

Vivere nell’amore per l’azione e lasciar vivere nella comprensione della volontà degli altrui è la massima fondamentale degli spiriti liberi.[146]

In base alla “legge di attrazione del simile” le persone che vogliono lavorare insieme si troveranno. Il Movimento Antroposofico, dopo i cento anni seguiti al fallito tentativo di Fondazione del 1923, ritorna ora coscientemente allo stato germinale[147] in cui si trovava nel 1905.

    Al centro degli sforzi individuali si troverà il primo appello dal mondo spirituale: il libro per la formazione interiore Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori?. Si tratta dello sviluppo del collegamento verticale dell’individuo con il Cielo. Grazie ad esso può apparire evidente che né un papa né un qualsivoglia Vorstand hanno bisogno o sono nella condizione di sottrarmi alle mie proprie responsabilità in questo campo, né tantomeno di prescrivermele. Solo in questo modo sarà possibile risollevare “l’essere vivente dell’Antroposofia[148] dallo “stato di latenza[149] in cui si è per lo più trovato dalla morte di Rudolf Steiner in poi. Esteriormente, prescindendo dai flussi di denaro, non cambia nulla. Interiormente si ha così una rotazione di 180 gradi: o attenersi all’illusione della Società così come è stata perpetrata fino ad oggi, oppure riconsiderare le cose nel senso del Movimento Antroposofico, in breve: attuare un rinnovamento generale[150].

Viviamo oggi quasi 600 anni dopo il 1413. L’intera epoca dell’anima cosciente ha una durata di 2500 anni. Oggi, dunque è trascorso un quarto di questo periodo e non tutto è perduto. (Cfr. L’apocalisse di Giovanni 3,1 con O.O. 104, pag. 84 e O.O. 346, tredicesima conferenza).

V. Un’annotazione in merito alla

“Libera Università di Scienza dello Spirito a Dornach”

Secondo una dichiarazione di Rudolf Steiner la Libera Università deve essere considerata

…come un’istituzione del mondo spirituale per il tempo presente.[151]

Ma anch’essa, come la Società del Convegno di Natale, per esistere deve svilupparsi:

Questa scuola deve svilupparsi in ciò che nel nostro tempo può essere una vera e propria scuola dei misteri. In questo modo essa diventa l’anima del Movimento Antroposofico.[152]

Forse è interessante notare che anche dopo il Convegno di Natale Rudolf Steiner continua a distinguere chiaramente tra Movimento e Società. Il collegamento tra i due, nel senso del Convegno di Natale, è connesso alla condizione del loro sviluppo. Questo vale sia per il Vorstand che considera se stesso in senso esoterico[153], sia per l’Università[154], sia anche per i singoli soci della Società[155]. Steiner sottolinea che solo a partire da un cambiamento ha per lui senso mettere insieme Movimento e Società[156].

L’obiettivo di Rudolf Steiner era di fare in modo che la “fonte primaria[157]” del Movimento, la scuola soprasensibile di Michele, confluisse in un’istituzione terrena, la Libera Università, per favorire a partire da essa gli esseri umani i collegamento con il Vorstand e con la Società.

Abbiamo già spiegato che l’obiettivo a cui si tendeva non è stato raggiunto, o solo in misura molto limitata. Oggi la Società insieme al suo Vorstand si aggrappa alla Libera Università come alla sua fonte di speranza.

    Ora la Libera Università stessa, a causa della morte prematura di Steiner, è rimasta un frammento[158]. E questo frammento per di più si è irrigidito in una tradizione discutibile[159].

Ora però l’impulso del Convegno di Natale è legato nel modo più stretto alla Libera Università, poiché proviene direttamente dalla scuola soprasensibile di Michele (vedi nota 151). E si può girare la cosa come si vuole: secondo numerose dichiarazioni di Rudolf Steiner il Convegno di Natale si volatilizzerà[160], se le condizioni non verranno soddisfatte. Che esse non siano state soddisfatte è ampiamente dimostrato dalle separazioni, dalle espulsioni e dai procedimenti legali. Perciò per la Libera Università vale quanto detto per la Società: sarà anche

una Società interessante, ma non realizzerà ciò che con essa è stato voluto dalle elevate potenze che presiedettero ai suoi inizi.[161]

La prima classe della Libera Università, usurpata dal Vorstand della Società di Dornach con l’espulsione di Ita Wegman[162], è diventata un “Olandese Volante” – per usare le parole di Bondarew[163] –, espressione con la quale viene descritto un fenomeno che è più apparenza che sostanza – appunto una nave fantasma. In che misura ciò valga anche per l’esoterico Gruppo Giovani, possono deciderlo coloro che vi appartengono. Rudolf Steiner, in ogni caso, volle vedere il Gruppo Giovani integrato nella Libera Università[164].

Da queste spiacevoli conoscenze, per chi prende sul serio la questione relativa all’antroposofia, emerge una domanda:

Come si può trovare oggi la vivente scuola di Michele che Steiner ha chiamato ‘fonte primaria’[165]?

La risposta è semplice: cent’anni dopo valgono le stesse leggi spirituali di allora: il metodo[166] di cui si tratta è stato reso noto da Rudolf Steiner nel suo scritto fondamentale La Filosofia della Libertà (O.O.4) e approfondito in senso esoterico nello scritto Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori? (O.O.10). Egli stesso non fa alcuna distinzione tra il libro Come si conseguono… e la Libera Università che egli cercò di fondare, senza riuscirci:

È effettivamente così, che quell’approfondimento esoterico di cui potete leggere così tanto nel mio libro Come si conseguono conoscenze dei mondi superiori? e di cui tanto si parla, deve ora attuarsi attraverso le tre classi.[167]

Poiché però le tre classi non si realizzarono e la prima classe venne piuttosto utilizzata per “giocare all’esoterismo”[168], per fare commercio di misteri[169] e “navigare nel regno di utopia”[170], anziché per un’attività universitaria degna del suo nome, rimane solo un’ultima cosa: il serio lavoro individuale nella ricerca esoterica. A questo scopo c’è materiale stimolante a sufficienza.

Noi che ci sentiamo legati al Movimento Antroposofico dobbiamo essere molto grati all’Associazione del Lascito di Rudolf Steiner, nella misura in cui portò avanti il suo lavoro editoriale nello spirito di Marie Steiner von Sievers secondo verità, anche se di recente sono sorti dei dubbi riguardo a ciò[171]. Speriamo che l’Associazione del Lascito non venga anch’essa afferrata dal “karma della non veridicità”[172].

    Non è possibile che le generazioni successive, che pure appartengono alla scuola di Michele, debbano soffrire del fatto che la prima generazione ha fallito[173] e che la tradizione derivata dal fallimento e dalla mancanza di veridicità ostacola un reale sviluppo. La diminuzione del numero dei soci e lo scarso interesse dei giovani ad entrare nella Società Antroposofica non parla forse un linguaggio chiaro?

Di fondamentale importanza d’ora in poi è il collegamento verticale diretto con lo spirituale, che può essere raggiunto da qualsiasi individuo. A partire da questa base possano persone animate da uguali intenti unirsi per portare avanti i loro compiti. Il resto è storia.[174]


[1] Con «Vorstand» si intende il gruppo direttivo della presidenza della Società Antroposofica.

[2] Herbert Wimbauer, Grünes Heft, pag 149. Viene citato Rudolf Grosse dal foglio notizie Was in der anthroposophischen Gesellschaft vorgeht, Nachrichten für deren Mitglieder [Quello che succede nella Società Antroposofica, notizie per i suoi soci] 18.01.1970. Compare come allegato della rivista Das Goetheanum. Qui di seguito viene citato come Foglio notizie insieme al numero della rivista Das Goetheanum in cui è comparso.

[3] Nella rivista Das Goetheanum, 05.05.2006, n. 19 – Mitteilungen für den Mitglieder, a pagina 2 si trovano i costi di undici procedimenti giudiziari degli anni dal 2003 al 2005, che ammontavano all’epoca a 821.315 franchi svizzeri.

[4] Cfr. Opera Omnia (d’ora in avanti O.O.) 174a, Monaco 18.03.1916

[5] Cfr. O.O. 158, Helsingfors 11.04.1912

[6] Cfr O.O. 260, Dornach 24.12.1923; O.O. 220, Dornach 05-28.01.1923; O.O. 197, Stoccarda 05.03.1920.

[7] Cfr. O.O. 232, Dornach 30.11 1923; O.O. 240, Zurigo 28.01.1924.

[8] Questa espressione si richiama alla “Reformatio generalis”, titolo di uno scritto rosicruciano anonimo del 1614.

[9] O.O. 260, Dornach 24.12.1923.

[10] Ib. pag. 30.

[11] O.O. 264, Dornach pag.437.

[12] O.O. 258.

[13] O.O. 220, Conoscenza vivente della natura, caduta intellettuale nella colpa e superamento spirituale della colpa, 12 conferenze – Dornach 5-28.01.1923; Opera Omnia 259, L’anno di destino 1923 nella storia della Società Antroposofica, Discorsi, documenti relativi a incontri da gennaio a dicembre 1923.

[14] O.O. 237, Dornach 08.07.1914; O.O. 240, Arnheim 18.07.1924.

[15] O.O. 260, Dornach 24.12 .1923.

[16] O.O. 240, Arnheim 18-20.07.1924.

[17] Contributi all’Opera Omnia di Rudolf Steiner, n. 42 (in seguito Contributi all’O.O., seguito dal numero corrispondente. Indicazioni bibliografiche complete si trovano alla fine di questo testo); O.O. 258, Dornach 11.06.1923; O.O. 262, Appunti di Rudolf Steiner scritti per Eduard Schuré a Barr, Alsazia, settembre 1907.

[18] O.O. 258, Dornach 17.06.1923.

[19] O.O. 32, pag 194 (dell’originale tedesco); Herbert Wimbauer, Die Individualität Rudolf Steiners, das offenbare Geheimnis der Anthroposophie, terza ristampa – autopubblicazione dell’autore, Groß Malchau 1993, pag 121, in seguito citata come DIRS.

[20] Ibid. pag. 122.

[21] Contributi all’O.O. n. 42, pag 10 dell’edizione tedesca.

[22] O.O. 257, Stoccarda 06.02.1923.

[23] O.O. 254, Dornach 11.10.1915; O.O. 264, Berlino 14.12 1911; Wimbauer, DIRS, pag. 126.

[24] Cfr. Hella Wiesberger, Aus dem Leben von Marie Steiner-von Sievers. Biographische Beiträge und eine Bibliographie,, O.O. 262, pag. 264, prima edizione Dornach 1957, lettera del 27.02.1925.

[25] O.O. 258, Dornach 15.06.1923; O.O. 264, Dornach 11.12.1911.

[26] O.O. 236, Dornach 12.04.1924; O.O. 238, Dornach 05.09.1924; O.O. 239, Parigi 23.05.1924; O.O. 240, Torquay 12.08.1924 e Stoccarda 06.02.1924.

[27] O.O. 240, Torquay 12.08.1924.

[28] Wimbauer, DIRS pag.137; O.O. 255b, Stoccarda 23.05.1922; O.O. 259, Dornach 17.06.1923.

[29] Wimbauer, DIRS pag.39.

[30] O.O. 259, Dornach 04.02.1923; Wimbauer, DIRS pag.141.

[31] O.O. 259, pag. 195-333.

[32] O.O. 259, Stoccarda 25-28.02.1923: Spaltung der Anthroposophischen Gesellschaft in Deutschland bei der Stuttgarter Delegiertenversammlung.

[33] O.O. 259, Dornach 04.02.1923.

[34] O.O. 263, lettera del 25.03,1923 da Stoccarda; O.O. 259, pag.862.

[35] O.O. 263, lettera dell’11.05.1923 da Stoccarda; O.O. 259, pag.862.

[36] O.O. 263, lettera del 30.09.1923 da Vienna; O.O. 259, pag.862.

[37] O.O. 263 lettera del 16.11.1923 dall’Aia; O.O. 259, pag.862.

[38] O.O. 259, pag. 864, vedi nota a pié di pagina 12; Wimbauer, DIRS pag.143.

[39] O.O. 259, pag 264-265, vedi nota a pié di pagina 12.

[40] O.O. 240, Torquay 12.08.1924.

[41] Ibid., pag.82.

[42] O.O. 270, Dornach 06.09.1924, Prima lezione di ripetizione della libera università di scienza dello spirito.

[43] O.O. 260a, Praga 29.03.1924; Breslau 07.06.1924.

[44] O.O. 259, Dornach 21.01.1923; 04.02.1923; O.O. 220, Dornach 21.01.1923; Wimbauer, DIRS, pag 140-141; O.O. 174a, Monaco 18.03.1916.

[45] O.O. 260, Dornach 24.12.1923.

[46] Ibid., pag.31.

[47] Ibid., pag.32.

[48] Ibid., pag.33.

[49] Ibid., pag.35.

[50] Ibid.

[51] Ibid.

[52] Ibid., pag.39; cfr anche lo Statuto al paragrafo 11.

[53] Ibid., pag.37.

[54] Ibid., pag.36.

[55] Ibid., pag.38-41; vedi anche: Rudolf Steiner, Lettere ai soci (3a lettera del 3 febbraio 1924).

[56] O.O. 260, Dornach 25.12.1923. Seduta del Vorstand e della segreteria generale dei diversi Paesi.

[57] O.O. 260a, Arnheim 20.07.1924 Discorso ai giovani.

[58] Op. cit., pag. 78, dal foglio notizie An die Mitglieder, Dornach; conferenza tenuta a Praga il 29.03.1924, pag189; O.O. 270 vol.3, lezione di classe del 06.09.1924, Dornach.

[59] O.O. 260a, foglio notizie del 10.02.1924, Dornach; O.O. 270 vol.3, lezione di classe del 06.09.1924, Dornach.

[60] O.O. 184, Dornach 21.09.1918.

[61] O.O. 205, Dornach 17.06.1921.

[62] O.O. 260, Dornach 24.12.1923.

[63] O.O. 260a, Stoccarda 18.01.1924.

[64] O.O. 260a, Stoccarda 06.02.1924.

[65] O.O. 239, Parigi 23.05.1924.

[66] O.O. 240, Torquay 24.08.1924.

[67] O.O. 36, articolo del 22.06.1924: La scientificità dell’antroposofia.

[68] O.O. 238, Dornach 05.09.1924.

[69] Ibid., Dornach 28.09.1924.

[70] O.O. 260a, pag.404.

[71] Wimbauer: Il caso Prokofieff 1995, pag.287; DIRS pag.182.

[72] Ibid., cfr. la rivista Gegenwart n.4 2002, pag.29.

[73] Ibid.

[74] Ibid.

[75] Willi Seiß, Untersuchungen zu Rudolf Steiners Schulungsweg sowie den Erkenntnisquellen Valentin Tombergs, pag.18; Magdalena Zoeppritz, Eine annotierte Bibliografie, pag.118.

[76] O.O. 260a, pag.694-695, Chronik 1924-1925.

[77] Ibid.

[78] Ibid.

[79] Ibid.

[80] Op. cit., Parigi 23.05.1924.

[81] O.O. 261, Discorso commemorativo per Edith Maryon del 03.05.1924, Dornach.

[82] O.O. 240, Arnheim 18.07.1924.

[83] O.O. 328, discorso del 28.09.24, Dornach.

[84] O.O. 260a, pag.13 Dornach 1944, prefazione di Marie Steiner.

[85] Op. cit. pag.46.

[86] Wimbauer: DIRS  pag.146; Fred Poeppig: Rückblick auf Erlebnisse, Begegnungen und Persönlich-keiten in der Anthroposophischen Bewegung 1923-1963, 3a ristampa Basilea 1964, pag.85-86.

[87] V. nota 75; Zoeppritz, pag 46; Poeppig, pag.85.

[88] Wimbauer: Il caso Prokofieff, pag.290.

[89] Hella Wiesberger, Lettere e documenti di Marie Steiner, Dornach 1981, pag.161, 334.

[90] Ibid., pag.160, lettera del 30.09.1945 a Ehrenfried Pfeiffer, Dornach.

[91] Ibid., pag.163, Discorso agli amici del 02.10.1945, Dornach.

[92] Ibid., pag.231, Lettera del 06.01.1948 a Ehrenfried Pfeiffer, Beatenberg.

[93] Ibid., pag.234, Lettera del 06.01.1948 a Ehrenfried Pfeiffer, Beatenberg; pag.240, Lettera del 01.02.1948 von E.P. a Marie Steiner.

[94] Ibid., pag.274, Lettera dell’11.03.1948 a E.P., Beatenberg.

[95] V. nota 75; Zoeppritz, pag.83; con riferimento a Günther Wachsmuth, “difesa necessaria”. Nel Notiziario n.27 del 30.04.1950.

[96] Zoeppritz, pag.54.

[97] O.O. 260a, pag. 566 (fotocopia della firma di Steiner).

[98] Johann Wolfgang Ernst, Über die Ursprung der sogenannten Allgemeinen, 1977/80 (fonte secondo R. Menzer, pag7) – Rudolf Menzer, Die Allgemeine Anthroposophische Gesellschaft von Weihnachten 1923 und ihr Schicksal, Verlag Tidata net SA, ISBN 3-9522720-0-0. Sebastian Boegner, Wie wollte Rudolf Steiner die ´einheitliche Konstituierung´ erreichen? 2003 Schweitzerstr. 38, 14169 Berlino. – Rudolf Saacke, Der 8. Februar 1925, seconda edizione 1980, Verlag Geisteswissenschaftliche Dokumentation, Schwanenwik 32, D 2000 Hamburg 76.

[99] Vedi nota 75; Zoeppritz, pag.43-45. Menzer  dà un quadro della situazione, nota 98, pag.127f. anche Marie Steiner non riusciva più a ricordare niente di preciso.

[100] Manfred Schmidt Brabant, Zur Wirklichkeit der Weihnachtstagung, notiziario del 04.05.1997.

[101] Rudolf Menzer, vedi nota 98, pag.122-158.

[102] Documento 1924/25 allegato all’O.O. 260a, seconda edizione 1987, nota dell’editore pag. XVIII.

[103] Contributi all’O.O. 98, pag.19 e 40; O.O. 260a, pag,572 e 583.

[104] Vedi il carteggio tra E. Etienne e Albert Steffen in Contributi all’Opera Omnia, n.98, pag.19, 41 e sg.; Etienne contava su un impiego fisso.

[105] Poeppig, op. cit.

[106] Cfr. Heinz Matile, Die Urnenstreit-Szene des “Sturz des Antichrist” und der Urnenstreit vom 3. April 1925. Zu den Tagebuchaufzeichnungen von Albert Steffen.

Fonte: http://asteffen.com/wp-content/uploads/2017/03/Urnenstreitszene.pdf (04.12.2005)

[107] Poeppig, op. cit., pag.133-143.

[108] Ibid., pag.126-128.

«Molti anni or sono un uomo, in Oriente, possedeva un anello inestimabile, un caro dono. La sua pietra, un opale dai cento bei riflessi colorati, ha un potere segreto: rende gradito a Dio e agli uomini chiunque la porti con fiducia. Egli lasciò l’anello al suo figlio più amato; e lasciò scritto che a sua volta quel figlio lo lasciasse al suo figlio più amato; e che ogni volta il più amato dei figli, senza tenere conto della nascita ma soltanto per forza dell’anello, diventasse il capo e il signore del casato. E l’anello così, di figlio in figlio, giunse alla fine a un padre di tre figli. Tutti e tre gli ubbidivano ugualmente ed egli li amava tutti nello stesso modo. Così, con affettuosa debolezza, promise l’anello a tutti e tre. Andò avanti così finché poté. Ma, vicino alla morte, quel buon padre si trova in imbarazzo. Offendere così due figli, fiduciosi nella sua parola, lo rattrista. Che cosa deve fare? Egli chiama in segreto un gioielliere, e gli ordina due anelli in tutto uguali al suo; e con lui si raccomanda che non risparmi né soldi né fatica perché siano perfettamente uguali. Quando glieli porta, nemmeno il padre è in grado di distinguere l’anello vero. Felice, chiama i figli uno per uno, impartisce a tutti e tre la sua benedizione, a tutti e tre dona l’anello e muore. Morto il padre, ogni figlio si fa avanti con il suo anello e pretende di essere il signore del casato. Si litiga, si indaga, si accusa. Invano. Impossibile provare quale sia l’anello vero, quasi come per noi provare quale sia la vera fede. I figli si accusarono in giudizio. E ciascuno giurò al giudice di avere ricevuto l’anello dalla mano del padre (ed era vero), e molto tempo prima la promessa dei privilegi concessi dall’anello (ed era vero anche questo). Il padre, ognuno se ne diceva certo, non poteva averlo ingannato; prima di sospettare questo, diceva, di un padre tanto buono, non poteva che accusare dell’inganno i suoi fratelli, di cui pure era sempre stato pronto a pensare tutto il bene; e si diceva sicuro di scoprire i traditori e pronto a vendicarsi. Il giudice disse: “Portate subito qui vostro padre o vi caccio via. Pensate che stia qui a risolvere enigmi? O volete restare finché l’anello vero parlerà? Ma… aspettate! Voi dite che l’anello vero ha il magico potere di rendere amati, graditi a Dio e agli uomini. Sia questo a decidere! Gli anelli falsi non potranno. Su, ditemi: chi di voi è il più amato dagli altri due? Avanti! Voi tacete? Ciascuno di voi ama solo se stesso? Allora tutti e tre siete truffatori truffati! I vostri anelli sono falsi tutti e tre. Probabilmente l’anello vero si perse e vostro padre ne fece fare altri tre per sostituirlo. Il mio consiglio è questo: accettate le cose come stanno. Ognuno ebbe l’anello da suo padre: ognuno sia sicuro che esso è autentico. Vostro padre, forse, non era più disposto a tollerare ancora in casa sua la tirannia di un solo anello. E certo vi amò ugualmente tutti e tre. Non volle, infatti, umiliare due di voi per favorirne uno. Orsù! Sforzatevi di imitare il suo amore senza pregiudizi. Ognuno faccia a gara per dimostrare alla luce del giorno il potere della pietra nel suo anello, con la dolcezza, la pazienza, la carità e con profonda devozione a Dio. Quando il potere degli anelli apparirà nei nipoti, e nei  nipoti dei nipoti, io li invito a tornare in tribunale, fra mille e mille anni. Sul mio seggio siederà un uomo più saggio di me e parlerà. Andate!” Così disse quel giudice modesto.»

[109] José Garcia Morales/Peter Koepping, Grundlagen zu einer Arbeit am Grundstein-Spruch, prima edizione Basilea 2002.

[110] O.O 260, Conferenza di apertura del Convegno di Natale, Donach 24.12.1923.

[111] Beiträge zur GA, n.105, pag.37-38; Relazione di Willi Seiß in Freien Forum Anthroposophie, Albertus Magnus Haus Freiburg, 04.09.2004.

[112] Cfr. Beiträge zur GA n.105, pag.37.

[113] O.O. 264, pag. 421, prefazione del 1947 di Marie Steiner al discorso di Rudolf Steiner tenuto a Berlino il 15.12.1911.

[114] Ibid., pag. 427, pag. 437 (Hella Wiesberger).

[115] Ibid., pag. 435, pag. 437 (Hella Wiesberger).

[116] Ibid., pag. 427, pag. 437 (Hella Wiesberger).

[117] O.O. 93, Berlino 22.10.1905, similmente O.O. 34, pag. 278, Lebensfragen der theosophischen Bewegung 1906/1907.

[118] Blätter für Anthroposophie, anno 7, n.7, 1954; Beiträge zu GA .116, pag.66.

[119] Vedi lo studio di Willi Seiß Das Geschehen am Tage vor der Weihnachtstagung am23. Dezember 1923  nella seconda parte di questo libro [Non tradotto, N.d.T]

[120] Cfr. O.O. 270 vol. III, pag.14, ripetizione della lezione di classe n.1 del 06.09.1924, Dornach; O.O. 260, conferenza di apertura del Convegno di Natale del 24.12.1923 dove è detto: “(…) non per arbitrio umano, ma seguendo l’appello (…)”.

[121] O.O. 93, Berlino 22.10.1905.

[122] Vedi lo scritto di Willi Seiß nella seconda parte di questo libro [non tradotto].

[123] O.O. 258, Dornach 1006.1923.

[124] O.O. 93, Berlino 22.10.1905.

[125] Manfred Schmidt-Brabant, Der Kampf um den ethischen Individualismus, Nachrichtenblatt n.39, 23.09.2001.

[126] Detlef Oluf Böhm, Die verordnete Denkpause, Kiel 2003. Indirizzo di riferimento: Förderverein für Bewußtseinsforschung, Kirchenweg 4, D-24143 Kiel.

[127] Traduzione incerta [jeder mag sich dabei prüfen, an welcher Stelle Betroffenheit einsetzt].

[128] O.O 258, Dornach 17.06.1923. Cfr. conferenze in riferimento a L’essere vivente dell’antroposofia e i suoi doveri in O.O. 253-270.

[129] Harrie Salman, relazione in Freien Forum Anthroposophie, Albertus-Magnus-Haus, Friburgo 04.09.2004.

[130] O.O. 205, Dornach 17.07.1921.

[131] O.O. 174a, Monaco 18.03.1916.

[132] Cfr. Herbert Wimbauer, Der Kampf der Meister um die Weihnachtstagung, Bollschweil 1981, p. 73.

[133] Sergej O. Prokofieff, Possano udirlo gli uomini. Il mistero del Convegno di Natale, Widar Edizioni 2003.

[134] Herbert Wimbauer, Der Fall Prokofieff, op.cit.

[135] Cfr nota 101 e 102.

[136] Citato da Herbert Wimbauer, Der Fall Prokofieff, pag. 186.

[137] O.O. 240, Stoccarda 06.02.1924.

[138] Cfr Rudolf Grosse, Die Weihnachtstagung als Zeitenwende…  Dornach 1977, pag.137-138.

[139] Sergej O. Prokofieff, Zusammengepresßt, Wesenszüge von Internet und HHD.  In Nachrichtenblatt n.44, pag.1, 31.10.2004.

[140] O.O. 240, Arnheim 20.07.1924.

[141] O.O. 158, Helsingfors 11.04.1912.

[142] O.O. 131, Amburgo 17.06.1912.

[143] O.O. 240, Arnheim 19.07.1924. Sono inoltre interessanti le considerazioni relative alle seguenti frasi chiave: O.O. 93, Berlino 22.10.1905: “Ricaduta nella società normale”; O.O. 240, Arnheim 18.07.1924: “Il rinnovamento dipende dalla libera volontà”; O.O. 240, Arnheim 19.07.1924: “Più di una qualsiasi nuova lotta” O.O. 240, Stoccarda 06.02.1924; “Il Convegno di Natale deve essere realizzato davvero”.

[144] O.O. 259, Stoccarda 28.02.1923, Discorso per la fondazione della Società di Paese tedesca.

[145] O.O. 260, Dornach 24.12.1923; cfr con lo Statuto del Convegno di Natale al punto 11.

[146] O.O. 4, pag. 166.

[147] O.O. 260a, Dornach 05.09.1924.

[148] O.O. 258, Dornach 17.06.1923.

[149] O.O. 258, Dornach 17.06.1923, «L’Antroposofia di certo non verrà fatta scomparire dal mondo. Ma potrebbe per decenni o più sprofondare in ciò che si potrebbe chiamare una condizione di latenza, per poi essere ripresa. Ma ciò comporterebbe una perdita enorme per lo sviluppo dell’umanità! …»

[150] Quando nel 1614 venne stampato lo scritto rosicruciano del 1604 “Fama fraternitatis” erano passati duecento anni dall’inizio dell’epoca dell’anima cosciente, cominciata nel 1413.

[151] O.O. 270, vol I, ottava lezione di Casse del 18.04.1924.

[152] Ibid.

[153] O.O.260a, Dornach 07.07.1924; O.O. 240, Stoccarda 06.02.1924.

[154] Vedi nota 151.

[155] O.O. 240, Stoccarda 06.02.1924.

[156] O.O. 260a, Berna 16.04.1924.

[157] Vedi nota 150.

[158] Riguardo alla struttura completa della Libera Università: O.O. 260a, pag.667 (colloquio di Poltzer-Hoditz con Rudolf Steiner in Chronik 1924-1925, 11.11.1924).

[159] Cosa che Johannes Kiersch ha elaborato in modo differenziato e degno di riconoscenza nel suo libro Zur Entwicklung der Freien Hochschule für Geisteswissenschaft, die Erste Klasse, Dornach 2005.

[160] O.O. 260a, Dornach 18.011924 e 30.01.1924; Stoccarda06.02.1924; Dornach 22.06.1924 e 05.09.1924.

[161] Vedi nota 113.

[162] O.O. 260a, pag.667 (colloquio di Poltzer-Hoditz con Rudolf Steiner. Sulla base di un appunto di un diario, Ita Wegman avrebbe dovuto condurre la prima classe. Cfr. Giersch, op. cit., pag. 6, Ita Wegman sarebbe stata insediata da Rudolf Steiner come “custode dei mantram”).

[163] Gennadij Bondarew, Die Weihnachtstagung in geänderter Zeitlage, pag. 244 e sg.

[164] O.O. 266/3 (seconda lezione esoterica, Dornach 30.12.1923).

[165] Vedi nota 150.

[166] Riguardo alla coscienza dei metodi di ricerca scientifico-spirituale cfr. Gennadij Bondarew, Die Philosophie der Freiheit di Rudolf Steiner come fondamento della logica del pensare veggente”, Basiela 2005.

[167] O.O. 260a, Dornach, discorso del 30.01.1924 sulla Libera Università di Scienza dello Spirito.

[168] Ibid. pag. 125, 126.

[169] Ibid. pag. 127, 128.

[170] Ibid. pag. 128.

[171] Gennadij Bondarew, Die Weihnachtstagung in geänderter Zeitlage, pag. 259-276, cap. Wird die Herausgabe des gesamten Nachlasses Rudolf Steiner vollendet werden?

[172] O.O. 173, Dornach 26.12.1916.

[173] Marie Steiner, Briefe und Dokumente, lettera a E. Pfeiffer del 06.01.1948.

[174] Cfr Detlef Oluf Böhm, Die verordnete Denkpause, op. cit.; G. Beckerath, Gesellschaft und Hochschule heute?, numero straordinario della rivista Freies Forum Anthroposophie, Kiel.

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